The Debian GNU/Linux FAQ


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Diritto d'autore © 1996-2024 Software in the Public Interest

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    instead of in the original English.

October 2024

Sommario

Questo documento risponde alle domande fatte spesso su Debian GNU/
Linux.

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Indice

1. Definizioni e introduzione
    1.1. Cosa sono queste FAQ?
    1.2. Cosa è Debian GNU/Linux?
    1.3. OK, ora so cosa è Debian... cosa è Linux?!
    1.4. Debian fa solo GNU/Linux?
    1.5. Qual è la differenza tra Debian GNU/Linux e le altre
    distribuzioni Linux? Perché scegliere Debian invece di qualche
    altra distribuzione?
    1.6. Come si rapporta il progetto Debian con il progetto GNU
    della Free Software Foundation?
    1.7. Come si pronuncia Debian e cosa significa questa parola?
2. Ottenere e installare Debian GNU/Linux
    2.1. Qual è la versione più recente di Debian?
    2.2. Esistono aggiornamenti dei pacchetti in "stable"?
    2.3. Dove/Come si possono ottenere le immagini di installazione
    di Debian?
    2.4. Come si installa Debian da CD-ROM?
    2.5. Perché il CD-ROM ufficiale del rilascio "stable" contiene
    collegamenti simbolici "frozen" e "unstable"? Questo CD doveva
    contenere solo "stable"!
    2.6. È possibile ottenere e installare Debian direttamente da un
    sito Internet remoto?
    2.7. Esistono strategie alternative per avviare l'installatore di
    sistema?
3. Scegliere una distribuzione Debian
    3.1. Quale distribuzione Debian (stable/testing/unstable) è
    meglio per me?
        3.1.1. È stato suggerito di installare stable, ma in essa
        l'hardware pincopallino non viene rilevato o non funziona.
        Cosa fare?
        3.1.2. Nelle differenti distribuzioni ci sono versioni
        diverse dei pacchetti?
        3.1.3. Le distribuzioni stable contengono pacchetti veramente
        datati. Basta guardare Kde, Gnome, Xorg o persino il kernel:
        sono molto vecchi. Perché?
        3.1.4. Se si decidesse di passare ad un'altra distribuzione,
        sarebbe possibile farlo?
        3.1.5. Potete dirmi se installare stable, testing o unstable?
        3.1.6. È stato detto che testing si può rompere. Cosa
        significa?
        3.1.7. Come mai testing può essere danneggiata per mesi? Le
        soluzioni introdotte in unstable non passano direttamente in
        testing?
        3.1.8. Dal punto di vista di un amministratore, quale
        distribuzione richiede più attenzioni?
        3.1.9. Cosa succede quando viene fatto un nuovo rilascio?
        3.1.10. Ho un desktop/cluster in funzione con installata
        Debian. Come fare a sapere quale distribuzione è in
        esecuzione?
        3.1.11. I am currently using the stable version. Can I change
        to testing or unstable? If so, how?
        3.1.12. Attualmente sto usando testing (trixie). Cosa
        succederà quando verrà fatto un rilascio? Continuerò ad usare
        testing o la macchina userà la nuova distribuzione stabile?
        3.1.13. Sono ancora confuso. Cosa hai detto che devo
        installare?
    3.2. But what about Kali, Knoppix, Linux Mint, Ubuntu, and
    others?
        3.2.1. I know that Kali/Knoppix/Linux Mint/Ubuntu/... is
        Debian-based. So after installing it on the hard disk, can I
        use 'apt' package tools on it?
        3.2.2. I installed Kali/Knoppix/Linux Mint/Ubuntu/... on my
        hard disk. Now I have a problem. What should I do?
        3.2.3. I'm using Kali/Knoppix/Linux Mint/Ubuntu/... and now I
        want to use Debian. How do I migrate?
4. Problemi di compatibilità
    4.1. Su quali architetture o sistemi hardware funziona Debian?
    4.2. Quali kernel può eseguire Debian GNU/Linux?
    4.3. Quanto è compatibile Debian con le altre distribuzioni
    Linux?
    4.4. Quanto è compatibile Debian con altri sistemi Unix a livello
    di codice sorgente?
    4.5. Si possono usare i pacchetti Debian (file ".deb") sul
    proprio sistema Linux RedHat/Slackware/...? Si possono usare i
    pacchetti RedHat (file ".rpm") sul proprio sistema Debian GNU/
    Linux?
    4.6. Come installare un programma non-Debian?
5. Software disponibile nel sistema Debian
    5.1. Quali tipi di applicazioni e software di sviluppo sono
    disponibili per Debian GNU/Linux?
    5.2. Chi ha scritto tutto questo software?
    5.3. Come si può ottenere una lista aggiornata dei programmi che
    sono stati impacchettati per Debian?
    5.4. Come si può installare un ambiente di sviluppo per compilare
    pacchetti?
    5.5. Cosa manca da Debian GNU/Linux?
    5.6. Perché ricevo il messaggio "ld: cannot find -lpippo" quando
    compilo i programmi? Perché non c'è alcun file libpippo.so nei
    pacchetti delle librerie Debian?
    5.7. Debian supporta Java? (E come?)
    5.8. Come si può verificare di stare usando un sistema Debian e
    che versione è?
    5.9. Come supporta Debian le lingue diverse dall'inglese?
    5.10. Dove è ezmlm/djbdns/qmail?
    5.11. Dove è un riproduttore per Flash (SWF)?
    5.12. Dove è Google Earth?
    5.13. Dove è il software VoIP?
    5.14. I have a device that requires non-free firmware. What
    should I do?
    5.15. Ho una scheda di rete wirelesse che non funziona con Linux.
    Cosa fare?
6. Gli archivi Debian
    6.1. Quante distribuzioni di Debian ci sono?
    6.2. Cosa sono tutti quei nomi come etch, lenny, ecc.?
        6.2.1. Quali altri nomi in codice sono stati usati in
        passato?
        6.2.2. Da dove derivano questi nomi in codice?
    6.3. Cosa dire a proposito di "sid"?
    6.4. Cosa contiene la directory stable?
    6.5. Cosa contiene la distribuzione testing?
        6.5.1. Cosa dire di "testing"? Come viene "congelata"?
    6.6. Cosa contiene la distribuzione unstable?
    6.7. Cosa sono tutte quelle directory negli archivi Debian?
    6.8. Cosa sono tutte quelle directory dentro a dists/stable/main?
    6.9. Dove è il codice sorgente?
    6.10. Cosa c'è nella directory pool?
    6.11. Cos'è "incoming"?
    6.12. Where can I find old packages of previous releases?
    6.13. Come impostare un proprio repository usabile con apt?
7. Fondamenti sul sistema di gestione dei pacchetti Debian
    7.1. Cosa è un pacchetto Debian?
    7.2. Qual è il formato di un pacchetto binario Debian?
    7.3. Perché i nomi dei pacchetti Debian sono così lunghi?
    7.4. Cos'è un file di controllo Debian?
    7.5. Cos'è un conffile Debian?
    7.6. Cosa sono gli script preinst, postinst, prerm e postrm di
    Debian?
    7.7. Cosa sono i pacchetti Essential, Required, Important, 
    Standard, Optional o Extra?
    7.8. Cos'è un pacchetto virtuale?
    7.9. Cosa significa dire che un pacchetto Dipende da, Raccomanda,
    Suggerisce, Va in conflitto con, Sostituisce, Rompe o Fornisce un
    altro pacchetto?
    7.10. Cosa significa Pre-Depends?
    7.11. Cosa significano sconosciuto, installa, rimuovi, elimina e 
    blocca nello stato di un pacchetto?
    7.12. Come si blocca un pacchetto?
    7.13. Come si installa un pacchetto sorgente?
    7.14. Come si compilano pacchetti binari da un pacchetto
    sorgente?
    7.15. Come ci si creano pacchetti Debian da sé?
8. Gli strumenti di gestione dei pacchetti Debian
    8.1. Quali programmi fornisce Debian per gestire i suoi
    pacchetti?
        8.1.1. dpkg
        8.1.2. APT
        8.1.3. aptitude
        8.1.4. synaptic
        8.1.5. tasksel
        8.1.6. Altri strumenti per la gestione dei pacchetti
    8.2. Debian afferma di essere in grado di aggiornare un programma
    in esecuzione; come viene fatto?
    8.3. Come si può sapere quali pacchetti sono già installati su un
    sistema Debian?
    8.4. Come mostrare i file di un pacchetto installato?
    8.5. Come posso scoprire quale pacchetto ha prodotto un
    particolare file?
    8.6. Perchè «pippo-data» non viene rimosso quando viene
    disinstallato «pippo»? Come ci si può assicurare che vengano
    eliminati i vecchi pacchetti di librerie non utilizzati?
9. Mantenere il sistema Debian aggiornato
    9.1. Come si può mantenere il proprio sistema Debian aggiornato?
        9.1.1. aptitude
        9.1.2. apt-get e apt-cdrom
    9.2. È necessario entrare in modalità singolo-utente per
    aggiornare un pacchetto?
    9.3. È necessario tenere tutti questi file di archivio .deb sul
    disco?
    9.4. Come si può tenere un registro dei pacchetti che sono stati
    aggiunti al sistema? Vorrei sapere quali aggiornamenti e
    rimozioni di pacchetti sono stati fatti!
    9.5. È possibile aggiornare automaticamente il sistema?
    9.6. Se si hanno svariate macchine come è possibile scaricare gli
    aggiornamenti una volta sola?
10. Debian e il kernel
    10.1. Si può installare e compilare un kernel senza alcun
    adattamento specifico per Debian?
    10.2. Quali strumenti fornisce Debian per costruire kernel
    personalizzati?
    10.3. Quali strumenti speciali fornisce Debian per lavorare con i
    moduli?
    10.4. Si può disinstallare in sicurezza un vecchio pacchetto
    kernel e, se sì, come?
    10.5. Come si possono ottenere ulteriori informazioni sui
    pacchetti Linux per Debian?
11. Personalizzare il proprio sistema Debian GNU/Linux
    11.1. Come ci si può assicurare che tutti i programmi usino lo
    stesso formato per la carta?
    11.2. Come si può fornire accesso alle periferiche hardware senza
    compromettere la sicurezza?
    11.3. Come caricare un tipo di carattere per la console all'avvio
    nella maniera Debian?
    11.4. Come si possono configurare le impostazioni predefinite per
    l'applicazione di un programma X11?
    11.5. Come si avvia un sistema Debian?
    11.6. Cosa ne è dell'init System V tradizionale in Debian?
    11.7. Esistono ancora altri modi di avviare un sistema Debian?
    11.8. Come si comporta il sistema di manutenzione dei pacchetti
    nel caso di pacchetti che contengono file di configurazione per
    altri pacchetti?
    11.9. Come sovrascrivere un file installato da un pacchetto in
    modo che ne venga usata una versione differente?
    11.10. Come si può far sì che un pacchetto generato localmente
    venga incluso nella lista dei pacchetti disponibili che il
    sistema di gestione dei pacchetti conosce?
    11.11. Ad alcuni utenti piace mawk, ad altri gawk; ad alcuni
    piace vim, ad altri elvis; ad alcuni piace trn, ad altri tin;
    come supporta Debian le diversità?
12. Ottenere supporto per Debian GNU/Linux
    12.1. Quale altra documentazione esiste su e per un sistema
    Debian?
    12.2. Ci sono risorse on-line dove discutere su Debian?
        12.2.1. Mailing-list
        12.2.2. Forum web
        12.2.3. Wiki
        12.2.4. Manutentori
        12.2.5. Gruppi di discussione (newsgroup) Usenet
    12.3. Esiste un modo rapido per cercare informazioni su Debian
    GNU/Linux?
    12.4. Ci sono registri dei bug conosciuti?
    12.5. Come si segnala un bug in Debian?
13. Contribuire al Progetto Debian
    13.1. Come si può diventare un membro o uno sviluppatore Debian?
    13.2. Come si possono fornire risorse al progetto Debian?
    13.3. Come si può contribuire finanziariamente al progetto
    Debian?
        13.3.1. Software in the Public Interest
        13.3.2. Altre organizzazioni
14. Ridistribuire Debian GNU/Linux in un prodotto commerciale
    14.1. Si possono creare e vendere CD Debian?
    14.2. Si può impacchettare Debian con software non libero?
    14.3. Sto creando una speciale distribuzione Linux per un
    "mercato verticale". Posso usare Debian GNU/Linux come nucleo di
    un sistema Linux e aggiungere le mie applicazioni su di esso?
    14.4. È possibile mettere un proprio programma commerciale in un
    "pacchetto" Debian cosicché si possa installare senza fatica su
    ogni sistema Debian?
15. Cambiamenti attesi nel prossimo rilascio principale di Debian
    15.1. Rafforzare il sistema
    15.2. Supporto esteso per gli utenti non-inglesi
    15.3. Miglioramenti nell'installatore Debian
    15.4. Più architetture
    15.5. Più kernel
16. Informazioni generali su questa FAQ
    16.1. Autori
    16.2. Feedback
    16.3. Reperibilità
    16.4. Formato del documento

Capitolo 1. Definizioni e introduzione

1.1. Cosa sono queste FAQ?

    Questo documento contiene domande frequenti (e le risposte!)
    sulla distribuzione Debian (Debian GNU/Linux e altre) e sul
    progetto Debian. Se possibile vengono forniti riferimenti ad
    altra documentazione: in questo testo non vengono citati grossi
    brani di documentazione esterna. Si potrà notare che alcune
    risposte danno per scontata una certa conoscenza dei sistemi
    operativi *nix. Si è cercato di dare per scontata una quantità di
    conoscenze più piccola possibile: le risposte a domande generiche
    dei principianti sono mantenute semplici.

    Se non si trova ciò che si sta cercando in queste FAQ,
    assicurarsi di controllare Sezione 12.1, «Quale altra
    documentazione esiste su e per un sistema Debian?». Se anche ciò
    non aiuta, fare riferimento a Sezione 16.2, «Feedback».

1.2. Cosa è Debian GNU/Linux?

    Debian GNU/Linux è una particolare distribuzione del sistema
    operativo Linux e di numerosi pacchetti funzionanti su di essa.

    Debian GNU/Linux è:

      * completa: Debian include attualmente più di 64961 pacchetti
        software. Gli utenti possono scegliere quali pacchetti
        installare; Debian fornisce uno strumento a questo scopo. Si
        può trovare un elenco con la descrizione dei pacchetti
        attualmente disponibili in Debian in uno qualsiasi dei siti
        mirror (https://www.debian.org/distrib/ftplist) di Debian.

      * liberamente utilizzabile e ridistribuibile: non è necessaria
        l'affiliazione a nessuna associazione né alcun pagamento per
        partecipare alla sua distribuzione e al suo sviluppo. Tutti i
        pacchetti che sono formalmente parte di Debian GNU/Linux sono
        liberamente ridistribuibili, di solito nei termini
        specificati dalla licenza GNU GPL (GNU General Public
        License).

        Gli archivi Debian contengono anche approssimativamente 1082
        pacchetti software (nelle sezioni non-free e contrib), che
        sono distribuibili nei termini specifici indicati in ciascun
        pacchetto.

      * dynamic: With about 1629 volunteers constantly contributing
        new and improved code, Debian is evolving rapidly. The
        archives are updated twice every day.

    La maggior parte degli utenti Linux usa una particolare 
    distribuzione di Linux, come Debian GNU/Linux. In via di
    principio, però, gli utenti possono ottenere il kernel Linux da
    Internet o da qualche altra parte e compilarlo loro stessi. Poi,
    nello stesso modo, possono ottenere il codice sorgente di molte
    applicazioni, compilare i programmi e installarli nel proprio
    sistema. Per programmi complessi questo processo può essere non
    solo un dispendio di tempo, ma può anche comportare degli errori.
    Per evitare tutto ciò, gli utenti spesso scelgono di ottenere il
    sistema operativo ed i pacchetti delle applicazioni da uno dei
    distributori Linux. Quello che distingue i vari distributori
    Linux è il software, i protocolli ed i procedimenti usati per
    impacchettare, installare e tenere traccia dei pacchetti
    applicativi sui sistemi degli utenti, e inoltre gli strumenti di
    installazione e manutenzione, documentazione ed altri servizi.

    Debian GNU/Linux è il risultato di uno sforzo di volontari per
    creare un sistema operativo compatibile con Unix, di alta
    qualità, libero, completato da un insieme di applicazioni. L'idea
    di un sistema operativo *nix libero ha avuto origine dal progetto
    GNU e molte applicazioni che rendono Debian GNU/Linux così utile
    sono state sviluppate dal progetto GNU.

    Per Debian, libero ha il significato del mondo GNU (si vedano le
    Linee Guida Debian per il Software Libero (https://www.debian.org
    /social_contract#guidelines) ). Quando parliamo di software
    libero, ci riferiamo alla libertà, non al prezzo. Software libero
    significa che si ha la libertà di distribuire copie di software
    libero, che si riceve il codice sorgente o lo si può ottenere se
    lo si desidera, che si può cambiare il software o usare parte di
    esso in nuovi programmi liberi e che si è a conoscenza di poter
    fare queste cose.

    Il Progetto Debian è stato creato da Ian Murdock nel 1993,
    inizialmente sotto la sponsorizzazione del progetto GNU della
    Free Software Foundation. Oggi, gli sviluppatori Debian lo vedono
    come un diretto discendente del progetto GNU.

    Tuttavia anche se Debian GNU/Linux in sé è software libero,
    rappresenta una base su cui possono essere costruite
    distribuzioni di Linux dal valore aggiunto. Fornendo un sistema
    di base sicuro e completo di funzionalità, Debian fornisce agli
    utenti Linux una compatibilità crescente e permette ai creatori
    di distribuzioni Linux di eliminare sforzi duplicati e di
    concentrarsi sulle caratteristiche che rendono speciale la
    propria distribuzione. Vedere Sezione 14.3, «Sto creando una
    speciale distribuzione Linux per un "mercato verticale". Posso
    usare Debian GNU/Linux come nucleo di un sistema Linux e
    aggiungere le mie applicazioni su di esso?» per maggiori
    informazioni.

1.3. OK, ora so cosa è Debian... cosa è Linux?!

    In breve, Linux è il kernel di un sistema operativo *nix. È stato
    originariamente progettato per PC 386 (e superiori); ora può
    girare anche su dozzine di altri sistemi. Linux è stato scritto
    da Linus Torvalds e molti altri informatici di tutto il mondo.

    Oltre al suo kernel, un sistema "Linux" di solito ha:

      * un file system che segue il Linux Filesystem Hierarchy
        Standard https://www.pathname.com/fhs (https://
        www.pathname.com/fhs) ;

      * una vasta gamma di utilità Unix, molte delle quali sono state
        sviluppate dal progetto GNU e dalla Free Software Foundation.

    La combinazione del kernel Linux, del file system, delle utilità
    GNU, di quelle FSF e delle altre utilità è stata progettata per
    raggiungere la compatibilità con lo standard POSIX (IEEE 1003.1);
    si veda Sezione 4.4, «Quanto è compatibile Debian con altri
    sistemi Unix a livello di codice sorgente?».

    Per maggiori informazioni su Linux, vedere Cosa è Linux (https://
    www.linux.org/info/) di Linux Online (https://www.linux.org/) .

1.4. Debian fa solo GNU/Linux?

    Attualmente, Debian è disponibile solo per Linux, ma con Debian
    GNU/Hurd e Debian su kernel BSD si è iniziato ad offrire come
    piattaforme di sviluppo, server e desktop anche altri sistemi
    operativi non basati su Linux. Questi port non-Linux tuttavia non
    sono ancora rilasciati ufficialmente.

    Il primo port su cui si è lavorato è Debian GNU/Hurd.

    Hurd è un insieme di servizi che funzionano sul microkernel Mach
    GNU. Insieme costituiscono la base del sistema operativo GNU.

    Si veda https://www.gnu.org/software/hurd (https://www.gnu.org/
    software/hurd) per maggiori informazioni su GNU/Hurd in generale
    e https://www.debian.org/ports/hurd/ (https://www.debian.org/
    ports/hurd/) per maggiori informazioni su Debian GNU/Hurd.

    Un secondo sforzo è stato quello di fare il port per il kernel
    BSD. Persone stanno lavorando al kernel FreeBSD.

    Si veda https://www.debian.org/ports/#nonlinux (https://
    www.debian.org/ports/#nonlinux) per maggiori informazioni su
    questi port non-Linux.

1.5. Qual è la differenza tra Debian GNU/Linux e le altre
distribuzioni Linux? Perché scegliere Debian invece di qualche altra
distribuzione?

    Queste caratteristiche chiave distinguono Debian dalle altre
    distribuzioni Linux:

    Libertà:

        Come indicato nel Contratto sociale Debian (https://
        www.debian.org/social_contract) , Debian rimarrà libera al
        100%. Debian è molto rigorosa per ciò che riguarda la
        distribuzione di software veramente libero. Le linee guida
        usate per determinare se un lavoro è "libero" sono fornite
        nelle Linee guida Debian per il Software Libero (DFSG)
        (https://www.debian.org/social_contract#guidelines) .

    Il sistema di manutenzione dei pacchetti Debian:

        L'intero sistema, o qualsiasi sua componente individuale, può
        essere aggiornato in situ senza riformattare, senza perdere i
        file di configurazione personalizzati e, nella maggior parte
        dei casi, senza riavviare il sistema. La maggior parte delle
        distribuzioni Linux disponibili attualmente ha qualche tipo
        di sistema di manutenzione dei pacchetti; il sistema di
        manutenzione dei pacchetti Debian è unico e particolarmente
        robusto (si veda Capitolo 7, Fondamenti sul sistema di
        gestione dei pacchetti Debian).

    Sviluppo aperto:

        Mentre molte altre distribuzioni Linux sono sviluppate da
        singoli, gruppi piccoli, chiusi o produttori commerciali,
        Debian è un'importante distribuzione Linux che è sviluppata
        da una comunità di individui che hanno fatta propria la causa
        della creazione di un sistema operativo libero, nello stesso
        spirito di Linux e di altro software libero.

        More than 1120 volunteer package maintainers are working on
        over 64961 packages and improving Debian GNU/Linux. The
        Debian developers contribute to the project not by writing
        new applications (in most cases), but by packaging existing
        software according to the standards of the project, by
        communicating bug reports to upstream developers, and by
        providing user support. Additionally, more than 509 volunteer
        in the project doing other tasks. Examples of these tasks
        include: creating documentation, contributing to the website
        translating. See also additional information on how to become
        a contributor in Capitolo 13, Contribuire al Progetto Debian.

    Il Sistema Operativo Universale:

        Debian viene fornita con più di 64961 pacchetti (https://
        packages.debian.org/stable/) e gira su 9 architetture (https:
        //www.debian.org/ports/) . Ciò è molto più di quello che è
        disponibile per le altre distribuzioni GNU/Linux. Si veda
        Sezione 5.1, «Quali tipi di applicazioni e software di
        sviluppo sono disponibili per Debian GNU/Linux?» per una
        panoramica del software fornito e Sezione 4.1, «Su quali
        architetture o sistemi hardware funziona Debian?» per una
        descrizione delle piattaforme hardware supportate.

    Il Sistema di tracciamento dei bug:

        La dispersione geografica degli sviluppatori Debian ha
        richiesto degli strumenti sofisticati ed una comunicazione
        rapida dei bug e delle soluzioni per accelerare lo sviluppo
        del sistema. Gli utenti sono incoraggiati a segnalare i bug
        in uno stile formale, che sia rapidamente accessibile
        attraverso gli archivi WWW o via posta elettronica. Si vedano
        le informazioni aggiuntive in questa FAQ sulla gestione dei
        log dei bug in Sezione 12.4, «Ci sono registri dei bug
        conosciuti?».

    La Debian Policy:

        Debian ha un'esauriente specifica dei propri standard di
        qualità, la Debian Policy. Questo documento definisce la
        qualità e gli standard che sono richiesti ai pacchetti
        Debian.

    Per ulteriori informazioni su questo, si veda la pagina web sulle
    ragioni per scegliere Debian (https://www.debian.org/intro/
    why_debian) .

1.6. Come si rapporta il progetto Debian con il progetto GNU della
Free Software Foundation?

    Il sistema Debian è costruito sugli ideali del software libero
    fortemente sostenuto in origine dalla Free Software Foundation
    (https://www.gnu.org/) ed in particolare da Richard Stallman
    (https://www.stallman.org/) . I potenti strumenti, utilità e
    applicazioni per lo sviluppo del sistema della FSF rappresentano
    anche una parte chiave del sistema Debian.

    Il Progetto Debian è un'entità separata dalla FSF, comunque i due
    comunicano regolarmente e cooperano su vari progetti. La FSF ha
    richiesto esplicitamente che il nostro sistema venisse chiamato
    "Debian GNU/Linux" e siamo felici di soddisfare questa richiesta.

    L'obiettivo di sempre della FSF è stato quello di sviluppare un
    nuovo sistema operativo chiamato GNU basato su Hurd (https://
    www.gnu.org/software/hurd) . Debian sta lavorando con la FSF su
    questo sistema, chiamato Debian GNU/Hurd (https://www.debian.org/
    ports/hurd/) .

1.7. Come si pronuncia Debian e cosa significa questa parola?

    Il nome del progetto si pronuncia Deb'-i-en, con una e breve in
    Deb e con l'accento sulla prima sillaba. Questa parola è la
    contrazione dei nomi di Debra e Ian Murdock, che fondarono il
    progetto. (I dizionari sembrano essere ambigui sulla pronuncia di
    Ian (!), ma Ian preferisce i'-en.)

Capitolo 2. Ottenere e installare Debian GNU/Linux

    La documentazione ufficiale con le istruzioni per l'installazione
    è la Guida all'installazione di Debian GNU/Linux (https://
    www.debian.org/releases/stable/installmanual) . Qui vengono
    fornite alcune note aggiuntive su come ottenere ed installare
    Debian GNU/Linux.

2.1. Qual è la versione più recente di Debian?

    Attualmente ci sono tre versioni di Debian GNU/Linux:

    il rilascio 12, alias la distribuzione "stabile" o bookworm

        Questo è software stabile e ben testato, cambia se vengono
        incorporate soluzioni importanti a problemi di sicurezza e
        usabilità.

    la distribuzione "testing", attualmente chiamata trixie

        Qui è dove vengono messi i pacchetti che saranno rilasciati
        come prossima "stable"; sono stati testati un po' in unstable
        ma possono non essere ancora completamente adatti ad essere
        rilasciati. Questa distribuzione è aggiornata più
        frequentemente della "stable", ma non della "unstable".

    la distribuzione "unstable"

        Questa è la versione attualmente in fase di sviluppo; è
        aggiornata continuamente. Si possono recuperare i pacchetti
        dall'archivio "unstable" su ogni sito mirror Debian e usarli
        per aggiornare il proprio sistema in ogni momento, ma non
        bisogna aspettarsi che il sistema sia utilizzabile o stabile
        come prima: ecco perché è chiamata "unstable (instabile)"!

    Si veda Sezione 6.1, «Quante distribuzioni di Debian ci sono?»
    per maggiori informazioni.

2.2. Esistono aggiornamenti dei pacchetti in "stable"?

    Generally speaking, no new functionality is added to the stable
    release. Once a Debian version is released and tagged "stable"
    most packages will only get security updates. That is, packages
    for which a security vulnerability has been found after the
    release will be upgraded. All the security updates are served
    through security.debian.org (https://security.debian.org) .

    However, there are some cases in which packages will be updated
    in stable. For example:

      * When an urgent update is required to ensure the software
        continues working.

      * The package is a data package and the data must be updated in
        a timely manner.
   
      * The package needs to be current to useful to end user (e.g.
        some security software, such as anti-malware products).

      * The software is a leaf package and is broken by changes
        external to the distribution.

    Users that wish to run updated versions of the software in stable
    have the option to use "backports". Backports are recompiled
    packages from testing (mostly) and unstable (in a few cases only,
    e.g. security updates), so they will run without new libraries
    (wherever it is possible) on a stable Debian distribution. Users
    can configure their system to use the backports repository and
    download specific software. However, it is recommended to pick
    out single backports which fit the specific needs, and not to use
    all backports available. For more information read the Wiki entry
    describing sofware available to Debian users (https://
    wiki.debian.org/DebianSoftware) and Wiki entry on backports
    (https://wiki.debian.org/Backports) .

    Gli aggiornamenti di sicurezza servono ad un solo scopo: fornire
    soluzioni per vulnerabilità nella sicurezza. Non sono un metodo
    per infiltrare cambiamenti ulteriori nel rilascio stabile senza
    passare dalla normale procedura dei rilasci minori. Di
    conseguenza, le soluzioni per i pacchetti con problemi di
    sicurezza non aggiornano il software. Il Team per la sicurezza di
    Debian farà invece il backport delle soluzioni necessarie nella
    versione del software distribuita in "stable".

    Per maggiori informazioni sul supporto per la sicurezza si legga
    la Security FAQ (https://www.debian.org/security/faq) o il Debian
    Security Manual (https://www.debian.org/doc/manuals/
    securing-debian-howto/) .

2.3. Dove/Come si possono ottenere le immagini di installazione di
Debian?

    Le immagini per l'installazione si possono ottenere scaricando i
    file appropriati da uno dei siti web Debian (https://
    www.debian.org/mirror/list) .

    Per maggiori informazioni su immagini di CD (e DVD) si faccia
    riferimento a Debian GNU/Linux su CD (https://www.debian.org/CD)
    .

2.4. Come si installa Debian da CD-ROM?

    Installare Debian da CD è semplicissimo: configurare il proprio
    sistema in modo che si avvii da CD, inserire il CD e riavviare.
    Il sistema avrà allora in esecuzione l'installatore Debian. Per
    maggiori informazioni si veda la Guida all'installazione di
    Debian GNU/Linux (https://www.debian.org/releases/stable/
    installmanual) .

2.5. Perché il CD-ROM ufficiale del rilascio "stable" contiene
collegamenti simbolici "frozen" e "unstable"? Questo CD doveva
contenere solo "stable"!

    Le immagini dei CD ufficiali di Debian contengono effettivamente
    collegamenti simbolici quali:

     /dists/frozen -> bookworm/
     /dists/stable -> bookworm/
     /dists/testing -> bookworm/
     /dists/unstable -> bookworm/

    in modo da poter funzionare quando il file sources.list ha voci
    come

     deb cdrom:[<nome come sulla etichetta del CD>]/ unstable main [...]

     .

    Il fatto che siano presenti questi collegamenti simbolici non
    significa che l'immagine è di "unstable" o "testing" o altro. Si
    legga l'etichetta del CD in /.disk/info per scoprire quale
    versione di Debian esso contenga. Questa informazione è presente
    anche nel file /README.txt sul CD.

    Si legga https://www.debian.org/releases (https://www.debian.org/
    releases) per scoprire quali siano gli attuali rilasci "stable" e
    "testing".

2.6. È possibile ottenere e installare Debian direttamente da un sito
Internet remoto?

    Sì. Si può avviare il sistema di installazione Debian da un
    insieme di file scaricabili dal nostro sito archivio e dai suoi
    mirror.

    Si può scaricare una piccola immagine di CD, creare da essa un CD
    avviabile, installare il sistema di base con esso ed il resto
    dalla rete. Per maggiori informazioni si veda https://
    www.debian.org/CD/netinst/ (https://www.debian.org/CD/netinst/) .

2.7. Esistono strategie alternative per avviare l'installatore di
sistema?

    Sì. Oltre che da CD o DVD, si può installare Debian avviando da
    chiavette USB, direttamente da hard disk o usando l'avvio di rete
    TFTP. Per l'installazione su più computer è possibile fare
    installazioni completamente automatiche. N.B.: non tutti i metodi
    sono supportati da tutte le architetture. Una volta avviato
    l'installatore, il resto del sistema può essere scaricato dalla
    rete o installato da supporti locali. Per maggiori informazioni
    si veda la Guida all'installazione di Debian GNU/Linux (https://
    www.debian.org/releases/stable/installmanual) .

Capitolo 3. Scegliere una distribuzione Debian

    Ci sono molte diverse distribuzioni Debian. Scegliere la
    distribuzione Debian adatta è una decisione importante. Questa
    sezione fornisce alcune informazioni utili per gli utenti che
    desiderano fare la scelta più adatta per il loro sistema e
    inoltre risponde ad alcune possibili domande che potrebbero
    nascere al momento della scelta. Non parla del "perché si
    dovrebbe scegliere Debian" ma piuttosto di "quale distribuzione
    di Debian scegliere".

    Per maggiori informazioni sulle distribuzioni disponibili si veda
    Sezione 6.1, «Quante distribuzioni di Debian ci sono?».

3.1. Quale distribuzione Debian (stable/testing/unstable) è meglio
per me?

    La risposta è piuttosto complessa. Dipende veramente da cosa si
    ha in mente di fare. Una soluzione potrebbe essere chiedere ad un
    amico che usa Debian. Ma ciò non significa che non è possibile
    prendere una decisione in modo autonomo. Di fatto, si dovrebbe
    essere in grado di fare una scelta una volta completata la
    lettura di questo capitolo.

      * Se la sicurezza o la stabilità sono aspetti di una qualche
        importanza: installare stable. Punto. Questa è la scelta
        consigliata.

      * Se si è un nuovo utente che deve installare su una macchina
        desktop, iniziare con stable. Parte del software è piuttosto
        vecchio, ma è l'ambiente di lavoro con meno bug. Si potrà
        facilmente passare alla più moderna unstable (o testing) una
        volta che si è più sicuri di sé.
   
      * Se si è un utente desktop con molta esperienza del sistema
        operativo e che non si preoccupa di dover affrontare un bug
        una volta ogni tanto, usare unstable. Ha tutto il software
        più recente e all'avanguardia ed i bug sono solitamente
        risolti prontamente.

      * Se si gestisce un server, specialmente uno per cui la
        stabilità è un requisito importante o che è esposto ad
        Internet, installare stable. Questa è di gran lunga la scelta
        più sicura e affidabile.

    Le domande che seguono forniscono, si spera, ulteriori dettagli
    su queste scelte. Dopo aver letto tutte queste FAQ, se ancora non
    si è in grado di prendere una decisione, optare per la
    distribuzione stable.

3.1.1. È stato suggerito di installare stable, ma in essa l'hardware
pincopallino non viene rilevato o non funziona. Cosa fare?

    Provare a cercare nel web usando un motore di ricerca e vedere se
    qualcun altro è stato in grado di farlo funzionare in stable. La
    maggior parte dell'hardware dovrebbe funzionare senza problemi in
    stable. Se però si ha dell'hardware recentissimo e
    all'avanguardia, questo potrebbe non funzionare con stable. Se
    questa è la situazione, si può installare testing o unstable o
    aggiornare il sistema ad una di esse.

    Per i portatili, https://www.linux-on-laptops.com/ (https://
    www.linux-on-laptops.com/) è un sito web molto buono per vedere
    se qualcun altro è stato in grado di farli funzionare con Linux.
    Il sito non è specifico per Debian, ma ciò nonostante è una
    risorsa preziosissima. Non conosco un sito web simile per i
    desktop.

    Un'altra opzione sarebbe chiedere nella mailing list debian-user
    inviando un messaggio di posta elettronica a
    debian-user@lists.debian.org . È possibile inviare messaggi alla
    lista anche senza essere iscritti. Gli archivi possono essere
    letti via https://lists.debian.org/debian-user/ (https://
    lists.debian.org/debian-user/) . Informazioni relative
    all'iscrizione alla lista sono reperibili all'indirizzo degli
    archivi. È caldamente consigliato porre le proprie domande sulla
    mailing-list piuttosto che su IRC (https://www.debian.org/
    support) ; i messaggi della mailing-list sono archiviati perciò
    la soluzione ai propri problemi potrà aiutare altri nella stessa
    situazione.

3.1.2. Nelle differenti distribuzioni ci sono versioni diverse dei
pacchetti?

    Sì. Unstable ha le versioni più recenti, ma i suoi pacchetti non
    sono ben testati e potrebbero avere dei bug.

    D'altro canto, stable contiene versioni vecchie dei pacchetti, ma
    esse sono ben testate ed è meno probabile che abbiano un qualche
    bug.

    I pacchetti in testing sono una via di mezzo tra questi due
    estremi.

3.1.3. Le distribuzioni stable contengono pacchetti veramente datati.
Basta guardare Kde, Gnome, Xorg o persino il kernel: sono molto
vecchi. Perché?

    Beh, questo può essere vero. L'età dei pacchetti in stable
    dipende da quando è stato fatto l'ultimo rilascio. Dato che di
    solito trascorre più di 1 anno da un rilascio all'altro, stable
    potrebbe contenere versioni vecchie dei pacchetti. Tuttavia sono
    state testate per diritto e per rovescio. Si può dire a ragion
    veduta che i pacchetti non hanno alcun bug importante noto, falle
    di sicurezza, ecc. I pacchetti in stable si integrano
    perfettamente gli uni con gli altri. Queste caratteristiche sono
    molto importanti per server di produzione che devono essere in
    funzione 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana.

    I pacchetti in testing o unstable, d'altra parte, possono avere
    bug nascosti, falle di sicurezza, ecc. Inoltre alcuni pacchetti
    in testing e unstable potrebbero non funzionare come atteso. Di
    solito le persone che lavorano su una singola macchina desktop
    preferiscono avere l'insieme di pacchetti più recente e moderno.
    Unstable è la soluzione adatta per loro.

    Come si può vedere, la stabilità e l'estrema modernità sono ai
    capi opposti dello spettro. Se è necessaria la stabilità,
    installare la distribuzione stable. Se si vuole lavorare con i
    pacchetti più recenti, allora installare unstable.

3.1.4. Se si decidesse di passare ad un'altra distribuzione, sarebbe
possibile farlo?

    Sì, ma è un processo unidirezionale. Si può fare il passaggio
    stable --> testing --> unstable. La direzione inversa invece non
    è "possibile". Perciò è bene essere sicuri se si ha intenzione di
    installare unstable o di aggiornare il sistema ad essa.

    In realtà, se si è esperti, si è disposti a spenderci del tempo,
    si è molto cauti e si sa quello che si sta facendo, allora
    potrebbe essere possibile passare da unstable a testing e
    successivamente a stable. Gli script di installazione non sono
    pensati per fare questo; perciò, nel farlo, i propri file di
    configurazione potrebbero andar perduti e...

3.1.5. Potete dirmi se installare stable, testing o unstable?

    No. Questa è una questione piuttosto soggettiva. Non esiste una
    risposta perfetta dato che dipende dal software di cui si ha
    bisogno, la disponibilità ad affrontare i possibili
    malfunzionamenti e l'esperienza nell'amministrazione di sistema.
    Ecco alcuni suggerimenti:

      * Stable è solida come una roccia. Non diventa difettosa e ha
        il pieno supporto di sicurezza. Ma potrebbe non avere il
        supporto per l'hardware più recente.

      * Testing ha software più aggiornato di Stable e diventa
        difettosa meno di frequente di Unstable, ma quando lo fa
        potrebbe volerci parecchio tempo prima che le cose vengano
        aggiustate. A volte possono volerci giorni e a volte mesi.
        Inoltre non ha un supporto di sicurezza permanente.

      * Unstable ha il software più recente e cambia molto. Di
        conseguenza può danneggiarsi in qualunque momento. Tuttavia,
        le cose vengono risolte spesso in un paio di giorni ed ha
        sempre le ultime versioni dei pacchetti software per Debian.

    Quando si deve scegliere tra testing e unstable tenere in
    considerazione che di potrebbero essere casi in cui sarebbe
    meglio seguire testing invece di unstable. Uno degli autori di
    questo documento si è trovato in una di queste situazioni a causa
    della transizione di gcc da gcc3 a gcc4. Stava cercando di
    installare il pacchetto labplot su una macchina con unstable e
    l'installazione non era lì possibile perché alcune delle
    dipendenze avevano già fatto il passaggio a gcc4 ed alcune no. Il
    pacchetto in testing però era installabile su una macchina
    testing dato che i pacchetti che avevano fatto la transizione a
    gcc4 non avevano ancora raggiunto testing.

3.1.6. È stato detto che testing si può rompere. Cosa significa?

    A volte, un pacchetto può non essere installabile tramite gli
    strumenti di gestione dei pacchetti. Altre volte, un pacchetto
    può proprio non essere disponibile: forse è stato
    (temporaneamente) rimosso a causa di bug o di dipendenze non
    soddisfatte. Altre volte ancora, un pacchetto si installa ma non
    si comporta nel modo corretto.

    Quando ciò avviene, si dice che la distribuzione è rotta (almeno
    per quel che riguarda il pacchetto in questione).

3.1.7. Come mai testing può essere danneggiata per mesi? Le soluzioni
introdotte in unstable non passano direttamente in testing?

    Le soluzioni dei bug e le migliorie introdotte nella
    distribuzione unstable passano in testing dopo un certo numero di
    giorni. Diciamo che la soglia è di 5 giorni. I pacchetti in
    unstable passano in testing solo quando non ci sono segnalazioni
    di bug critici per il rilascio che li riguardano. Se viene
    segnalato un bug critico per il rilascio riguardante un pacchetto
    in unstable, questo non passa a testing allo scadere dei 5
    giorni.

    L'idea è che, se il pacchetto ha dei problemi, questi vengono
    scoperti da coloro che usano unstable e vengono risolti prima che
    il pacchetto entri in testing. Ciò mantiene testing in uno stato
    usabile per la maggior parte del tempo. Nel suo insieme il
    concetto è impeccabile, a mio parere. Ma le cose non sono sempre
    così semplici. Prendiamo per esempio la situazione seguente:

      * Immaginiamo di essere interessati al pacchetto XYZ.

      * Ipotizziamo che al 10 giugno la versione in testing sia
        XYZ-3.6 e quella in unstable sia XYZ-3.7.

      * Dopo 5 giorni, XYZ-3.7 da unstable migra in testing.

      * Perciò il 15 giugno entrambe testing e unstable hanno nei
        loro repository XYZ-3.7.

      * Diciamo che un utente della distribuzione testing vede che è
        disponibile un nuovo pacchetto XYZ e aggiorna XYZ-3.6 a
        XYZ-3.7.

      * Ora diciamo che il 25 giugno qualche utente di testing o
        unstable scopre che c'è un bug critico per il rilascio in
        XYZ-3.7 e lo segnala nel BTS.

      * Il manutentore di XYZ corregge il bug e carica la versione
        corretta in unstable, diciamo il 30 giugno. Qui è stato
        ipotizzato che ci vogliano 5 giorni prima che il manutentore
        corregga il bug e carichi la nuova versione. Il numero 5 non
        deve essere preso letteralmente: potrebbe essere di più o di
        meno a seconda del grado di severità del baco critico in
        questione.

      * L'entrata in testing di questa versione nuova in unstable,
        XYZ-3.8, è pianificata per il 5 luglio.

      * Ma il 3 luglio qualcun altro scopre un altro bug critico per
        il rilascio in XYZ-3.8.

      * Diciamo che il manutentore di XYZ risolve questo nuovo bug
        critico e carica la nuova versione di XYZ dop 5 giorni.

      * Perciò l'8 luglio testing ha XYZ-3.7, mentre unstable ha
        XYZ-3.9.

      * L'entrata in testing di questa versione nuova, XYZ-3.9, è ora
        pianificata per il 13 luglio.

      * Dato che si usa testing e dato che XYZ-3.7 è affetta da un
        bug, sarà probabilmente possibile usare XYZ solo dopo il 13
        luglio. Cioè, fondamentalmente ci si è ritrovati con una
        versione guasta di XYZ per circa un mese.

    La situazione può complicarsi ulteriormente se, per esempio, XYZ
    dipende da 4 altri pacchetti. Ciò potrebbe risultare in una
    distribuzione testing inutilizzabile per mesi. Sebbene lo
    scenario descritto sopra sia immaginario, cose simili possono
    verificarsi nella vita reale, anche se raramente.

3.1.8. Dal punto di vista di un amministratore, quale distribuzione
richiede più attenzioni?

    Una delle ragioni principali per cui molte persone scelgono
    Debian invece di altre distribuzioni Linux è il fatto che
    richiede molto poca amministrazione. Le persone vogliono un
    sistema che semplicemente funzioni. In generale si può dire che
    stable richiede molto poca manutenzione mentre testing e unstable
    richiedono una manutenzione costante da parte
    dell'amministratore. Se si usa stable, tutto ciò di cui ci si
    deve preoccupare è il tenere traccia degli aggiornamenti di
    sicurezza. Se si usa testing o unstable è una buona idea tenersi
    al corrente dei nuovi bug scoperti nei pacchetti installati,
    delle nuove risoluzioni di bug, delle funzionalità introdotte,
    ecc.

3.1.9. Cosa succede quando viene fatto un nuovo rilascio?

    Questa domanda non aiuta a scegliere una distribuzione Debian, ma
    prima o poi verrà fatto di porsela.

    La distribuzione stable è attualmente bookworm; la prossima
    versione stable si chiamerà trixie. Consideriamo il caso
    particolare di ciò che avverrà quando trixie verrà rilasciata
    come nuova versione stable.

      * oldstable = bullseye; stable = bookworm; testing = trixie;
        unstable = sid

      * Ci si riferisce ad unstable sempre come a sid
        indipendentemente dal fatto che venga fatto o meno un
        rilascio.

      * I pacchetti migrano continuamente da sid a testing (cioè
        trixie). I pacchetti in stable (cioè bookworm) però rimangono
        gli stessi tranne che per gli aggiornamenti di sicurezza.

      * Dopo un certo periodo testing viene congelata nello stato di
        freeze; ma continuerà ad essere chiamata testing. A questo
        punto nessun pacchetto nuovo può migrare da unstable a
        testing a meno che non contenga la soluzione ad un bug
        critico per il rilascio (RC).

      * Quando testing è in freeze, tutte le nuove risoluzioni dei
        bug introdotte devono essere controllate manualmente dai
        membri del team per il rilascio. Ciò viene fatto per
        assicurare che non vi sarà alcun problema serio sconosciuto
        nella versione testing congelata.

      * I bug RC nella "testing congelata" sono ridotti a zero
        oppure, se maggiori di zero, i bug sono contrassegnati come
        ignorati per il rilascio o sono posposti ad un rilascio
        minore.

      * La "testing congelata" senza bug RC viene rilasciata come
        nuova versione stable. Nel nostro esempio, questo nuovo
        rilascio stable sarà chiamato trixie.

      * A questo punto si avrà oldstable = bookworm, stable = trixie.
        Il contenuto di stable e della "testing congelata" è a questo
        punto lo stesso.

      * Una nuova testing viene basata sulla vecchia testing.

      * I pacchetti iniziano ad arrivare da sid in testing e la
        comunità Debian lavora ora per fare il prossimo rilascio
        stable.

3.1.10. Ho un desktop/cluster in funzione con installata Debian. Come
fare a sapere quale distribuzione è in esecuzione?

    Nella maggior parte dei casi scoprirlo è molto semplice. Guardare
    il file /etc/apt/sources.list. Ci sarà una voce simile alla
    seguente:

    deb http://deb.debian.org/debian/ unstable main contrib

    Il terzo campo ("unstable" nell'esempio precedente) indica la
    distribuzione Debian a cui il sistema sta attualmente facendo
    riferimento.

    Si può anche usare lsb_release (disponibile nel pacchetto
    lsb-release). Se si esegue tale programma in un sistema unstable
    si ottiene:

    $ lsb_release  -a
    LSB Version:    core-2.0-noarch:core-3.0-noarch:core-3.1-noarch:core-2.0-ia32:core-3.0-ia32:core-3.1-ia32
    Distributor ID: Debian
    Description:    Debian GNU/Linux unstable (sid)
    Release:    unstable
    Codename:   sid

    Tuttavia non è sempre così facile. Alcuni sistemi possono avere
    file sources.list con voci multiple che corrispondono a
    distribuzioni diverse. Ciò può accadere se l'amministratore tiene
    traccia di pacchetti diversi da distribuzioni Debian diverse.
    Questa azione viene spesso chiamata apt-pinning. Questi sistemi
    possono avere in esecuzione un mix di distribuzioni.

3.1.11. I am currently using the stable version. Can I change to
testing or unstable? If so, how?

    First of all, please bear in mind that the stable version is the
    one recommended for servers as well as for desktop computers, not
    only you will get security updates if you are running stable but
    also there are less changes which could potentially break the
    system or your setup.

    If you are currently running stable, then in the /etc/apt/
    sources.list file the third field will be either 'bookworm' or
    'stable'. If you want to change to a different version, you need
    to change this to the distribution you want to run. If you want
    to run testing, then change the third field of /etc/apt/
    sources.list to 'testing'. If you want to run unstable, then
    change the third field to 'unstable'.

    Attualmente testing si chiama trixie. Perciò, se si cambia il
    terzo campo di /etc/apt/sources.list in «trixie», si userà anche
    in questo caso testing. Però si continuerà ad usare trixie anche
    quando trixie diventerà stable.

    Unstable si chiama sempre Sid. Perciò se si cambia il terzo campo
    di /etc/apt/sources.list in «sid», si userà unstable.

    Currently Debian offers does not offer security updates for
    testing nor for unstable. The Debian Security Team (https://
    security-team.debian.org/) focus their work on stable and
    old-stable. Nevertheless, just like any other type of fixes,
    security fixes in unstable are directly made to the main archive
    and trickle down to testing in due course. So if you are running
    unstable make sure that you remove the lines relating to security
    updates in /etc/apt/sources.list. If you are interested in
    knowing what known security bugs exist in these versions of the
    distributions, you will this information in the list of
    vulnerable source packages in testing (https://
    security-tracker.debian.org/tracker/status/release/testing) , and
    unstable (https://security-tracker.debian.org/tracker/status/
    release/unstable) .

    If there is a release notes document available for the
    distribution you are upgrading to (even though it has not yet
    been released) it would be wise to review it, as it might provide
    information on how you should upgrade to it. You will always find
    the Release Notes for testing (https://www.debian.org/releases/
    testing/releasenotes) available at the Debian website but
    depending on how close the testing version is to release the
    document might not cover all the potential changes or pitfalls.

    Ciò nonostante, una volta fatti i cambiamenti detti sopra si può
    eseguire aptitude update e poi installare i pacchetti desiderati.
    Notare che l'installazione di un pacchetto da una distribuzione
    diversa può aggiornare automaticamente metà del sistema. Se si
    installano pacchetti singoli si finirà per avere in esecuzione un
    sistema con un mix di distribuzioni.

    Potrebbe essere meglio in alcune situazioni aggiornare
    semplicemente l'intero sistema alla nuova distribuzione eseguendo
    apt full-upgrade, aptitude safe-upgrade o aptitude full-upgrade.
    Per maggiori informazioni, leggere le pagine di manuale di apt e
    aptitude.

    The Debian reference manual provides more insight on running
    testing and unstable in its section Life with eternal upgrades
    (https://www.debian.org/doc/manuals/debian-reference/ch02.en.html
    #_life_with_eternal_upgrades) .

3.1.12. Attualmente sto usando testing (trixie). Cosa succederà
quando verrà fatto un rilascio? Continuerò ad usare testing o la
macchina userà la nuova distribuzione stabile?

    Dipende dalle voci nel file /etc/apt/sources.list. Se si sta
    attualmente usando testing, tali voci saranno simili a una di
    queste due:

    deb http://deb.debian.org/debian/ testing main

     o

    deb http://deb.debian.org/debian/ trixie main

    Se nel terzo campo in /etc/apt/sources.list c'è "testing" allora
    si continuerà ad usare testing anche dopo un avvenuto rilascio.
    Perciò dopo che trixie sarà rilasciata, si starà usando una nuova
    distribuzione Debian che avrà un nome in codice diverso. I
    cambiamenti potrebbero non essere evidenti all'inizio, ma lo
    diverranno non appena nuovi pacchetti passeranno dalla
    distribuzione unstable a testing.

    Se però il terzo campo contiene "trixie" allora si userà stable
    (dato che trixie sarà allora la nuova distribuzione stable).

3.1.13. Sono ancora confuso. Cosa hai detto che devo installare?

    Se non si è sicuri, la scelta migliore sarebbe la distribuzione
    stabile.

3.2. But what about Kali, Knoppix, Linux Mint, Ubuntu, and others?

    These distributions are not Debian; they are Debian-based. Though
    there are many similarities and commonalities between them, there
    are also crucial differences.

    Over the years, many distributions have been developed over time
    reusing and/or rebuilding Debian packages and also adding custom
    packages on their own. Most of the distributions have been
    created for specific audiences or purposes. According to
    Distrowatch, Debian has spawned more than 420 derivatives (https:
    //distrowatch.com/search.php?basedon=Debian&status=All#
    distrosearch) and more than 120 of them are active at the time of
    writing.

    All these distributions have their own merits and are suited to
    some specific set of users. For more information, read Debian
    derivatives (https://www.debian.org/misc/children-distros)
    available at the Debian website. You can find a complete list of
    Debian derivatives, including those that are no longer under
    active development at the Debian derivate Census (https://
    wiki.debian.org/Derivatives/Census) in the Wiki.

3.2.1. I know that Kali/Knoppix/Linux Mint/Ubuntu/... is
Debian-based. So after installing it on the hard disk, can I use
'apt' package tools on it?

    These distributions are Debian-based, but they are not Debian.
    You will be still able to use apt package tools by pointing the /
    etc/apt/sources.list file to these distributions' repositories.
    In some cases some distributions might even have additional
    package managers that are used instead of apt.

    Nella maggior parte delle situazioni, se si usa una distribuzione
    si dovrebbe rimanere legati ad essa e non mescolare pacchetti da
    altre distribuzioni. Molti problemi di funzionamento comuni
    derivano dall'uso di una distribuzione insieme al tentativo di
    installare pacchetti Debian da altre distribuzioni. Il fatto che
    usino lo stesso tipo di formato e lo stesso nome (.deb) non
    significa che siano automaticamente compatibili.

    For example, Knoppix is a Linux distribution designed to be
    booted as a live CD whereas Debian is designed to be installed on
    the hard-disk. Knoppix is great if you want to know whether a
    particular piece of hardware works, or if you want to experience
    how a GNU/Linux system 'feels' etc., Knoppix is good for
    demonstration purposes while Debian is designed to run 24/7.
    Moreover the number of packages available and the number of
    architectures supported by Debian are far more than that of
    Knoppix.

    If you want Debian, it is best to install Debian from the get-go.
    Although it is possible to install Debian through other
    distributions, such as Knoppix, the procedure calls for
    expertise. If you are reading this FAQ, I would assume that you
    are new to both Debian and Knoppix. In that case, save yourself a
    lot of trouble later and install Debian right from the beginning.

3.2.2. I installed Kali/Knoppix/Linux Mint/Ubuntu/... on my hard
disk. Now I have a problem. What should I do?

    You are advised not to use the Debian forums (either mailing
    lists or IRC) for help on Debian derivatives as people there may
    base their suggestions on the assumption that you are running a
    Debian system. These "fixes" might not be suited to what you are
    running, and might even make your problem worse.

    Usare prima i forum della distribuzione specifica che si sta
    usando. Se non si ottiene aiuto o l'aiuto ottenuto non risolve il
    problema, si può provare a chiedere nei forum Debian, ma tenere a
    mente l'avvertimento dato nel paragrafo precedente.

3.2.3. I'm using Kali/Knoppix/Linux Mint/Ubuntu/... and now I want to
use Debian. How do I migrate?

    Considerare il passaggio da una distribuzione basata su Debian a
    Debian come qualsiasi altro passaggio da un sistema operativo ad
    un altro. Si dovrebbe fare il backup di tutti i dati e
    reinstallare il sistema operativo da zero. Non si deve cercare di
    "aggiornare" a Debian usando gli strumenti di gestione dei
    pacchetti dato che ci si potrebbe ritrovare con un sistema non
    funzionante.

    Se tutti i propri dati utente (cioè la propria /home) sono in una
    partizione separata la migrazione a Debian è in realtà piuttosto
    semplice, basta semplicemente dire al sistema di installazione di
    montare (ma non riformattare) quella partizione al momento della
    reinstallazione. È sempre caldamente consigliato fare il backup
    di tutti i propri dati oltre che della configurazione del sistema
    precedente (cioè /etc/ e, forse, /var/).

Capitolo 4. Problemi di compatibilità

4.1. Su quali architetture o sistemi hardware funziona Debian?

    Debian GNU/Linux include il codice sorgente completo per tutti i
    programmi inclusi, così dovrebbe funzionare su tutti i sistemi
    che sono supportati dal kernel Linux; si veda la FAQ Linux (http:
    //en.tldp.org/FAQ/Linux-FAQ/intro.html#
    DOES-LINUX-RUN-ON-MY-COMPUTER) per i dettagli.

    L'attuale rilascio 12 di Debian GNU/Linux contiene una
    distribuzione binaria completa per le seguenti architetture:

      * amd64: questa copre i sistemi basati su CPU AMD a 64bit con
        estensione AMD64 e tutte le CPU Intel con estensione EM64T ed
        uno spazio utente a 64bit comune.

      * arm64: per i dispositivi basati su ARM a 64 bit più recenti.

      * armel: macchine ARM little-endian.

      * armhf: un'alternativa ad armel per macchine ARMv7 con
        hard-float.

      * i386: questa copre i sistemi basati su processori Intel e
        compatibili, inclusi gli Intel 386, 486, Pentium, Pentium
        Pro, Pentium II (sia Klamath che Celeron) e Pentium III e la
        maggior parte dei processori compatibili di AMD, Cyryx ed
        altri.

      * ia64: computer Intel IA-64 ("Itanium").

      * mips: sistemi MIPS big-endian della SGI, Indy e Indigo2; 
        mipsel: macchine MIPS little-endian, DECstation Digital.

      * powerpc: questa copre alcune macchine PowerPC IBM/Motorola,
        incluse i modelli PowerMac di Apple Macintosh e le macchine
        CHRP e PReP a architettura aperta.

      * ppc64el: port per PowerPC a 64 bit little-endian, per diversi
        processori PowerPC/POWER recenti.

      * s390x: port a 64 bit per macchine IBM System z, ha sostituito
        s390.

    Lo sviluppo di distribuzioni binarie di Debian per architetture 
    hurd-i386 (per kernel GNU Hurd su PC i386 a 32-bit), mipsel64
    (per MIPS a 64 bit in modalità little-endian), powerpcspe (port
    per l'hardware «Signal Processing Engine»), sparc64 (per
    processori SPARC a 64 SPARC processors), sh (per i processori
    Hitachi SuperH) e x32 (per CPU amd64/x86_64 che usano puntatori a
    32 bit) è attualmente in corso.

    Il supporto per l'architettura m68k è stato abbandonato nel
    rilascio Etch (Debian 4.0) perché non soddisfaceva i criteri
    definiti dai Debian Release Manager. Questa architettura copre
    macchine Amiga e ATARI con processore Motorola 680x0, dove x>=2,
    con MMU. Tuttavia il port è ancora attivo e disponibile per
    l'installazione anche se non fa parte del rilascio stable
    ufficiale e potrebbe essere riattivato nei rilasci futuri.

    Il supporto per hppa (macchine PA-RISC della Hewlett-Packard) e 
    alpha (sistemi Alpha Compaq/Digital) è stato abbandonato nel
    rilascio Squeeze (Debian 6.0) per ragioni simili. Anche arm è
    stato abbandonato in questo rilascio, dato che è stato reso
    obsoleto dall'architettura armel.

    Il supporto per il port a 32 bit s390 (s390) è stato abbandonato
    e sostituito in Jessie (Debian 8) da s390x. In aggiunta è stato
    necessario rimuovere i port per IA-64 e Sparc da questo rilascio
    a causa di un insufficiente supporto da parte degli sviluppatori.

    Per ulteriori informazioni sui port disponibili vedere le pagine
    dei port sul sito web (https://www.debian.org/ports/) .

    Per ulteriori informazioni su come fare l'avvio, partizionare le
    proprie unità, abilitare i dispositivi PCMCIA (PC Card) e per
    questioni simili si seguano le istruzioni date nel manuale di
    installazione, che è disponibile dal sito WWW di Debian
    all'indirizzo https://www.debian.org/releases/stable/
    installmanual (https://www.debian.org/releases/stable/
    installmanual) .

4.2. Quali kernel può eseguire Debian GNU/Linux?

    Oltre a Linux, Debian fornisce una distribuzione binaria completa
    per i seguenti kernel per sistemi operativi:

      * FreeBSD: fornito attraverso i port kfreebsd-amd64 e 
        kfreebsd-i386, per i PC a 64 bit e 32 bit rispettivamente.
        Questi port sono stati rilasciati per la prima volta in
        Debian 6.0 Squeeze come anteprima tecnologica. Tuttavia non
        facevano parte del rilascio Debian 8 Jessie.

    In aggiunta a questi, sono in fase di lavorazione i seguenti
    adattamenti:

      * avr32, port per architettura RISC a 32 bit di Atmel,

      * hurd-i386, un port per PC a 32 bit. Questo port userà GNU
        Hurd, il nuovo sistema operativo che il gruppo GNU sta
        creando,

      * sh, port per processori Hitachi SuperH.

    Ci sono stati tentativi di fare il port della distribuzione per
    il kernel NetBSD, fornendo netbsd-i386 (per PC a 32 bit) e 
    netbsd-alpha (per macchine Alpha) ma questi port non sono mai
    stati rilasciati e sono al momento abbandonati.

    Per ulteriori informazioni sui port disponibili vedere le pagine
    dei port sul sito web (https://www.debian.org/ports/) .

4.3. Quanto è compatibile Debian con le altre distribuzioni Linux?

    Gli sviluppatori Debian comunicano con i produttori delle altre
    distribuzioni Linux nel tentativo di mantenere la compatibilità
    binaria tra le varie distribuzioni Linux. ^[1] La maggior parte
    dei prodotti commerciali per Linux funziona bene sotto Debian
    come sul sistema su cui è stata compilata.

    Debian GNU/Linux aderisce al Linux Filesystem Hierarchy Standard
    (https://www.pathname.com/fhs) (Standard per la gerarchia del
    file system Linux). Comunque, c'è spazio per interpretazioni
    diverse di alcune regole all'interno di questo standard, così ci
    possono essere piccole differenze tra un sistema Debian e altri
    sistemi Linux.

4.4. Quanto è compatibile Debian con altri sistemi Unix a livello di
codice sorgente?

    Per la maggior parte delle applicazioni il codice sorgente di
    Linux è compatibile con altri sistemi Unix. Supporta quasi tutto
    ciò che è disponibile per i sistemi Unix basati su System V ed i
    sistemi liberi e commerciali derivati da BSD. Tuttavia nel mondo
    Unix una tale affermazione non ha quasi nessun valore perché non
    c'è modo di provarla. Nell'area di sviluppo del software è
    richiesta una completa compatibilità piuttosto della
    compatibilità nella "maggioranza" dei casi. Così, anni fa, è
    sorta la necessità della presenza di standard e al giorno d'oggi
    POSIX.1 (IEEE Standard 1003.1-1990) è uno dei principali standard
    per la compatibilità del codice sorgente nei sistemi operativi
    simil-Unix.

    Linux si propone di aderire al POSIX.1, ma gli standard POSIX
    hanno un costo elevato e la certificazione di POSIX.1 (e FIPS
    151-2) è abbastanza onerosa; questo ha reso più difficile agli
    sviluppatori Linux il lavorare per una completa conformità a
    POSIX. Il costo della certificazione rende improbabile che Debian
    ottenga una certificazione di conformità ufficiale anche se
    passasse completamente la suite di validazione. (La suite di
    validazione è ora liberamente disponibile, così è previsto che
    più persone lavoreranno sui problemi relativi a POSIX.1.)

    L'Unifix GmbH (Braunschweig, Germania) ha sviluppato un sistema
    Linux che è stato certificato come conforme a FIPS 151-2 (un
    sovrainsieme di POSIX.1). Questa tecnologia era disponibile nella
    distribuzione di Unifix chiamata Unifix Linux 2.0 e nel Linux-FT
    della Lasermoon.

4.5. Si possono usare i pacchetti Debian (file ".deb") sul proprio
sistema Linux RedHat/Slackware/...? Si possono usare i pacchetti
RedHat (file ".rpm") sul proprio sistema Debian GNU/Linux?

    Differenti distribuzioni Linux usano differenti formati dei
    pacchetti e differenti programmi di gestione dei pacchetti.

    Probabilmente si può:

        È disponibile un programma per spacchettare un pacchetto
        Debian su un sistema Linux che è sato creato da una
        distribuzione "straniera", e generalmente funziona, nel senso
        che quei file verranno spacchettati. Anche l'inverso è
        probabilmente vero, cioè un programma che apre un pacchetto
        RedHat o Slackware su di un sistema basato su Debian GNU/
        Linux probabilmente riuscirà a spacchettare il pacchetto e a
        mettere la maggior parte dei file nelle directory di
        destinazione appropriate. Questo è in gran parte una
        conseguenza dell'esistenza dello standard Linux Filesystem
        Hierarchy (e della diffusa conformità ad esso). Il pacchetto
        Alien (https://packages.debian.org/alien) viene usato per
        fare conversioni tra i diversi formati dei pacchetti.

    Probabilmente non si vuole:

        La maggior parte dei gestori dei pacchetti scrive alcuni file
        di amministrazione quando viene usata per spacchettare un
        archivio. Questi file di amministrazione sono generalmente
        non standardizzati. Quindi, aprire un pacchetto Debian su un
        sistema "straniero" avrà effetti imprevedibili (certamente
        non utili) sul gestore dei pacchetti di quel sistema.
        Similmente, le utilità di un'altra distribuzione possono
        riuscire ad aprire i loro archivi su sistemi Debian, ma
        probabilmente causeranno dei guasti al sistema di gestione
        dei pacchetti Debian al momento di aggiornare o rimuovere
        alcuni pacchetti, o anche semplicemente nel riportare
        esattamente quali pacchetti sono presenti sul sistema.

    Un metodo migliore:

        Il Linux File System Standard (e quindi Debian GNU/Linux)
        richiede che le sottodirectory che si trovano sotto /usr/
        local/ siano interamente sottoposte alla discrezione
        dell'utente. Quindi, gli utenti possono spacchettare
        pacchetti "stranieri" dentro queste directory e poi possono
        gestire individualmente la loro configurazione, aggiornamento
        e rimozione.

4.6. Come installare un programma non-Debian?

    I file sotto la directory /usr/local/ non sono sotto il controllo
    del sistema di gestione dei pacchetti Debian. Quindi è buona
    abitudine mettere il codice sorgente del proprio programma in /
    usr/local/src/. Per esempio, si potrebbero estrarre i file da un
    pacchetto che si chiama "pippo.tar" dentro la directory /usr/
    local/src/pippo. Dopo averli compilati, si mettano i file binari
    in /usr/local/bin/, le librerie in /usr/local/lib/ e i file di
    configurazione in /usr/local/etc/.

    Se i propri programmi o i file devono essere realmente messi in
    altre directory, si potrebbe sempre memorizzarli in /usr/local/ e
    creare i collegamenti simbolici appropriati dalla posizione
    richiesta alla loro collocazione in /usr/local/; per esempio, si
    potrebbe creare il collegamento

    ln -s /usr/local/bin/pippo /usr/bin/pippo

    In ogni caso, se si ottiene un pacchetto il cui copyright
    permette la redistribuzione, si dovrebbe considerare di
    trasformarlo in un pacchetto Debian e caricarlo per il sistema
    Debian. Le linee guida per diventare uno sviluppatore sono
    incluse nel manuale Debian Policy (si veda Sezione 12.1, «Quale
    altra documentazione esiste su e per un sistema Debian?»).


---------------------------------------------------------------------

    ^[1] La Linux Standard Base (https://wiki.linuxfoundation.org/lsb
    /start/) è una specifica per permettere allo stesso pacchetto
    binario di essere utilizzato su più distribuzioni. Dopo il
    rilascio di Jessie (Debian 8), Debian ha abbandonato (https://
    sources.debian.org/src/lsb/9.20170808/debian/README.Debian/) la
    ricerca della compatibilità con LSB. Vedere questo messaggio del
    3 luglio 2015 di Didier Raboud (https://lists.debian.org/
    4526217.myWFlvm1rM@gyllingar) e la discussione che ne è scaturita
    per informazioni a riguardo.

Capitolo 5. Software disponibile nel sistema Debian

5.1. Quali tipi di applicazioni e software di sviluppo sono
disponibili per Debian GNU/Linux?

    Come la maggior parte delle distribuzioni Linux, Debian GNU/Linux
    fornisce:

      * le principali applicazioni GNU per lo sviluppo del software,
        la manipolazione dei file e l'elaborazione testi, inclusi
        gcc, g++, make, texinfo, Emacs, la shell Bash e numerose
        utilità Unix aggiornate;

      * Perl, Python, Tcl/Tk e vari programmi correlati, moduli e
        librerie per ognuno di essi;

      * TeX(LaTeX) e Lyx, dvips, Ghostscript;

      * il sistema a finestre Xorg, che fornisce un'interfaccia
        grafica orientata alla rete per Linux ed innumerevoli
        applicazioni per X inclusi gli ambienti desktop GNOME, KDE e
        Xfce;

      * una completa suite di applicazioni per la rete, inclusi
        server per protocolli Internet come HTTP (WWW), FTP, NNTP
        (news), SMTP e POP (posta) e DNS (server dei nomi); database
        relazionali come PostgreSQL e MySQL; sono inoltre forniti
        browser web inclusi i vari prodotti Mozilla;

      * un insieme completo di applicazioni per l'ufficio, inclusi la
        suite di produttività LibreOffice, Gnumeric e altri fogli di
        calcolo, editor WYSIWYG, calendari.

    Sono inclusi nella distribuzione più di 63879 pacchetti che
    spaziano dai server e lettori per le news al supporto per il
    suono, programmi per FAX, programmi per database e fogli di
    calcolo, programmi per l'elaborazione delle immagini,
    comunicazione, rete e utilità per la posta elettronica, server
    Web e persino programmi per i radioamatori. Altre 1082 suite di
    software sono disponibili come pacchetti Debian, ma non fanno
    formalmente parte di Debian a causa di restrizioni delle licenze.

5.2. Chi ha scritto tutto questo software?

    Per ogni pacchetto gli autori del programma (o dei programmi)
    sono menzionati nel file /usr/doc/PACCHETTO/copyright, dove
    PACCHETTO è il nome del pacchetto.

    I manutentori che impacchettano questo software per il sistema
    Debian GNU/Linux sono elencati nel file di controllo Debian (si
    veda Sezione 7.4, «Cos'è un file di controllo Debian?») che è
    fornito con ogni pacchetto. Anche il changelog Debian, in /usr/
    share/doc/PACCHETTO/changelog.Debian.gz, nomina coloro che hanno
    lavorato alla creazione del pacchetto Debian.

5.3. Come si può ottenere una lista aggiornata dei programmi che sono
stati impacchettati per Debian?

    Una lista completa è disponibile in tutti i mirror Debian (https:
    //www.debian.org/distrib/ftplist) , nel file indices/Maintainers.
    Quel file contiene i nomi dei pacchetti e i nomi e gli indirizzi
    di posta elettronica dei rispettivi manutentori.

    L'interfaccia WWW ai pacchetti Debian (https://
    packages.debian.org/) riassume in modo pratico i pacchetti in
    ciascuna delle circa trenta "sezioni" dell'archivio Debian.

5.4. Come si può installare un ambiente di sviluppo per compilare
pacchetti?

    Se si desidera compilare pacchetti nel proprio sistema Debian è
    necessario avere un ambiente di sviluppo base, incluso un
    compilatore C/C++ ed alcuni altri pacchetti essenziali. Per
    installare questo ambiente è sufficiente installare il pacchetto
    build-essential: esso è un metapacchetto o pacchetto segnaposto
    che dipende dagli strumenti standard di sviluppo che sono
    necessari per compilare un pacchetto Debian.

    È comunque possibile che qualche software possa aver bisogno di
    software aggiuntivo per essere ricompilato, inclusi header di
    libreria o strumenti addizionali come autoconf o gettext. Debian
    fornisce molti degli strumenti necessari per compilare ulteriore
    software in forma di pacchetti Debian.

    Scoprire precisamente quale software sia necessario può tuttavia
    essere problematico, a meno che non si desideri ricompilare
    pacchetti Debian. Quest'ultimo compito è piuttosto facile, dato
    che i pacchetti ufficiali devono includere un elenco del software
    aggiuntivo (oltre ai pacchetti in build-essential) necessario per
    compilare il pacchetto; questo elenco è noto come
    Build-Dependencies (dipendenze di compilazione). Per installare
    tutti i pacchetti necessari per compilare un dato pacchetto
    sorgente e quindi effettivamente compilarlo basta eseguire:

    # apt-get build-dep pippo
    # apt-get source --build pippo

    Si noti che se si desiderano compilare i kernel Linux distribuiti
    da Debian si dovrà installare anche il pacchetto kernel-package.
    Per maggiori informazioni si veda Sezione 10.2, «Quali strumenti
    fornisce Debian per costruire kernel personalizzati?».

5.5. Cosa manca da Debian GNU/Linux?

    Esiste un elenco di pacchetti che sono ancora da impacchettare
    per Debian, l'elenco Work-Needing and Prospective Packages
    (https://www.debian.org/devel/wnpp/) .

    Per maggiori dettagli sull'aggiunta di cose mancanti, si veda
    Capitolo 13, Contribuire al Progetto Debian.

5.6. Perché ricevo il messaggio "ld: cannot find -lpippo" quando
compilo i programmi? Perché non c'è alcun file libpippo.so nei
pacchetti delle librerie Debian?

    La Debian Policy richiede che tali collegamenti simbolici (a
    libpippo.so.x.y.z o simile) siano posti in un pacchetto di
    sviluppo separato. Questi pacchetti di solito si chiamano
    libpippo-dev o libpippoX-dev (ammettendo che il pacchetto
    libreria si chiami libpippoX e che X sia un numero intero).

5.7. Debian supporta Java? (E come?)

    Diverse implementazioni libere della tecnologia Java sono
    disponibili come pacchetti Debian e forniscono sia Java
    Development Kit sia ambienti Runtime. Usando Debian si possono
    scrivere programmi Java, eseguirli e farne il debug.

    L'esecuzione di un'applet Java richiede un browser web con la
    capacità di riconoscerla ed eseguirla. Diversi browser web
    disponibili in Debian, come Mozilla o Konqueror, supportano i
    plug-in Java che abilitano l'esecuzione di applet Java al loro
    interno.

    Si faccia riferimento alla Debian Java FAQ (https://
    www.debian.org/doc/manuals/debian-java-faq/) per maggiori
    informazioni.

5.8. Come si può verificare di stare usando un sistema Debian e che
versione è?

    Per assicurarsi che il proprio sistema sia stato installato dai
    veri dischi di base di Debian usare il comando

    lsb_release -a

    Esso visualizzerà il nome della distribuzione (nel campo
    Distributor ID) e la versione del sistema (nei campi Release e
    Codename). Questo è un esempio di esecuzione in un sistema
    Debian:

    $ lsb_release -a
    No LSB modules are available.
    Distributor ID: Debian
    Description:    Debian GNU/Linux 7.4 (wheezy)
    Release:    7.4
    Codename:   wheezy

    Si può anche controllare l'esistenza del file /etc/debian_version
    che contiene una singola voce di una riga che fornisce il numero
    di versione del rilascio, come definito dal pacchetto base-files.

    Gli utenti dovrebbero comunque essere consci del fatto che il
    sistema Debian consiste di molte parti, ognuna delle quali può
    essere aggiornata (quasi) indipendentemente. Ogni "rilascio"
    Debian è formato da un contenuto ben definito e invariato. Gli
    aggiornamenti sono disponibili separatamente. Per una descrizione
    su un'unica riga dello stato di installazione del pacchetto
    pippo, si usi il comando dpkg --list pippo. Per una descrizione
    più prolissa, usare:

    dpkg --status pippo

    Per vedere le versioni di tutti i pacchetti installati eseguire:

    dpkg -l

    Notare che l'esistenza del programma dpkg mostra che si dovrebbe
    essere in grado di installare pacchetti Debian sul proprio
    sistema. Tuttavia, dato che sono stati fatti port del programma
    su molti altri sistemi operativi e architetture, questo non è più
    un metodo affidabile per determinare se un sistema è Debian GNU/
    Linux.

5.9. Come supporta Debian le lingue diverse dall'inglese?

      * Debian GNU/Linux è distribuita con mappe di tastiera per
        quasi due dozzine di tastiere e con utilità (nel pacchetto
        kbd) per installare, vedere e modificare le tabelle.

        L'installazione chiede all'utente di specificare la tastiera
        da usare.

      * Quasi tutto il software in Debian gestisce UTF-8 come insieme
        di caratteri. Insiemi di caratteri datati, come ISO-8859-1 o
        ISO-8859-2, dovrebbero essere considerati obsoleti.

      * Attualmente è disponibile il supporto per le pagine di
        manuale nelle lingue tedesco, spagnolo, francese, ungherese,
        italiano, giapponese, coreano, olandese, polacco, portoghese,
        russo, turco e cinese attraverso i pacchetti manpages-LANG
        (dove LANG è il codice ISO a due lettere della nazione). Per
        accedere alla pagina di un manuale NLS, l'utente deve
        impostare la variabile LC_MESSAGES della shell alla stringa
        appropriata.

        Per esempio, nel caso delle pagine di manuale in lingua
        italiana, LC_MESSAGES deve essere impostato a "italian". Il
        programma man cercherà poi le pagine di manuale in italiano
        sotto la directory /usr/share/man/it/.

5.10. Dove è ezmlm/djbdns/qmail?

    Una volta Dan J. Bernstein distribuiva tutto il software che ha
    scritto (https://cr.yp.to/software.html) con una licenza
    restrittiva che non permetteva di distribuire i binari
    modificati. Tuttavia, nel novembre 2007, Bernstein ha detto "
    [...] ho deciso di rendere tutto il mio software a venire e [...]
    tutto quello passato di pubbico dominio". Si veda FAQ dai
    distributori (https://cr.yp.to/distributors.html) per i suoi
    termini di distribuzione.

    Al momento dell'ultima stesura di questo documento (marzo 2016)
    ezmlm-idx è disponibile solamente in experimental (il pacchetto
    mlmmj è simile ed è fornito con Debian jessie); il pacchetto
    djbdns è disponibile solamente in sid (unstable), si possono
    vedere Bug nr.516394 (https://bugs.debian.org/516394) e Bug
    nr.796118 (https://bugs.debian.org/796118) per i dettagli e
    vedere dbndns per un'alternativa simile; il software publicfile
    continua ad essere software non libero, è disponibile un
    pacchetto publicfile-installer nella sezione contrib di Debian.

    Altro software di Dan J. Bernstein (qmail, daemontools, ucspi-tcp
    ) viene fornito in Debian.

5.11. Dove è un riproduttore per Flash (SWF)?

    Debian fornisce sia gnash sia swfdec: due riproduttori liberi per
    filmati SWF.

5.12. Dove è Google Earth?

    Google Earth è disponibile per GNU/Linux dal sito web di Google
    ma, non solo non è software libero, è assolutamente non
    distribuibile da terze parti. googleearth-package (nella sezione
    contrib) può tuttavia essere d'aiuto nell'uso di questo software.

5.13. Dove è il software VoIP?

    Per il Voice Over IP vengono usati principalmente due protocolli
    aperti: SIP e H.323. Entrambi sono implementati da una grande
    varietà di software presente nella sezione main di Debian. ekiga
    è uno dei client più popolari.

5.14. I have a device that requires non-free firmware. What should I
do?

    Firmware refers to embedded software which controls electronic
    devices. Many devices require firmware to operate. Historically,
    firmware would be built into the device's ROM or Flash memory,
    but more and more often, a firmware image has to be loaded into
    the device RAM by a device driver during device initialisation.

    Some devices require non-free firmware to work properly. And
    there could be firmware updates in the future.

    In Debian release 11 (bullseye) and older, Debian did not include
    non-free firmware on official images and live installations. For
    Debian 12 onwards, all the packaged non-free firmware binaries
    that Debian can distribute have been moved to a new component in
    the Debian archive, called non-free-firmware. If you're upgrading
    from an older release of Debian and you need these firmware
    binaries, make sure that your sources.list uses this new
    component:

    http://deb.debian.org/debian bookworm main non-free-firmware contrib non-free

    For more information please refer to Firmware information (https:
    //wiki.debian.org/Firmware) in the Debian Wiki.

5.15. Ho una scheda di rete wirelesse che non funziona con Linux.
Cosa fare?

    Comprarne una che funzioni :)

    In alternativa, usare ndiswrapper per usare un driver per Windows
    (se lo si ha) sul proprio sistema Linux. Si veda la pagina su
    ndiswapper nel Debian Wiki (https://wiki.debian.org/NdisWrapper)
    per maggiori informazioni.

Capitolo 6. Gli archivi Debian

6.1. Quante distribuzioni di Debian ci sono?

    Esistono tre distribuzioni principali: la distribuzione "stable"
    (stabile), la distribuzione "testing" (in test) e la
    distribuzione "unstable" (instabile). La distribuzione "testing"
    è a volte congelata, "frozen" (si veda Sezione 6.5.1, «Cosa dire
    di "testing"? Come viene "congelata"?»). Oltre a queste c'è la
    distribuzione "oldstable" (che è semplicemente quella che ha
    preceduto "stable") e quella "experimental".

    Experimental è usata per i pacchetti che sono ancora in fase di
    sviluppo e con un alto rischio di danneggiamento del sistema.
    Viene usata da sviluppatori che vogliono studiare e testare
    software recentissimo. Gli utenti non dovrebbero usare pacchetti
    provenienti da lì perché questi possono essere pericolosi e
    creare danni anche per le persone più esperte.

    Per un aiuto al momento di scegliere una distribuzione Debian, si
    veda Capitolo 3, Scegliere una distribuzione Debian.

6.2. Cosa sono tutti quei nomi come etch, lenny, ecc.?

    Sono solo "nomi in codice". Quando una distribuzione Debian è in
    fase di sviluppo non ha un numero di versione ma un nome in
    codice. Lo scopo di questi nomi in codice è di rendere più
    semplice la creazione di mirror delle distribuzioni Debian (se
    una directory reale come unstable cambiasse improvvisamente il
    nome in stable, moltissima roba dovrebbe essere inutilmente
    scaricata di nuovo).

    Attualmente, stable è un collegamento simbolico a bookworm
    (ovvero Debian GNU/Linux 12) e testing è un collegamento
    simbolico a trixie. Questo significa che bookworm è la
    distribuzione stable attuale e che trixie è la distribuzione
    testing attuale.

    unstable è un collegamento simbolico permanente a sid, dato che
    sid è sempre la distribuzione unstable (si veda Sezione 6.3,
    «Cosa dire a proposito di "sid"?»).

6.2.1. Quali altri nomi in codice sono stati usati in passato?

    Aside bookworm and trixie, other codenames that have been already
    used are: buzz for release 1.1, rex for release 1.2, bo for
    releases 1.3.x, hamm for release 2.0, slink for release 2.1,
    potato for release 2.2, woody for release 3.0, sarge for release
    3.1, etch for release 4.0, lenny for release 5.0, squeeze for
    release 6.0, wheezy for release 7, jessie for release 8, stretch
    for release 9, buster for release 10, bullseye for release 11,
    bookworm for release 12.

6.2.2. Da dove derivano questi nomi in codice?

    Finora sono stati presi dai nomi dei personaggi del film "Toy
    Story" della Pixar.

      * buzz (Debian 1.1) era l'astronauta Buzz Lightyear,

      * rex (Debian 1.2) era il tirannosauro,

      * bo (Debian 1.3) era Bo Peep, la bambina che si prese cura
        della pecora,

      * hamm (Debian 2.0) era il salvadanaio a forma di maialino,

      * slink (Debian 2.1) era Slinky Dog, il cane giocattolo,

      * potato (Debian 2.2) era ovviamente Mr. Potato,

      * woody (Debian 3.0) era il cowboy,

      * sarge (Debian 3.1) era il sergente dell'Armata Verde,

      * etch (Debian 4.0) era la lavagna giocattolo (Etch-a-Sketch),

      * lenny (Debian 5.0) era il binocolo giocattolo,
   
      * squeeze (Debian 6) era il nome degli alieni con tre occhi,

      * wheezy (Debian 7) era il pinguino di gomma con un farfallino
        rosso,

      * jessie (Debian 8) era la cowgirl che faceva lo yodel,

      * stretch (Debian 9) era la piovra giocattolo di gomma con
        ventose sulle sue otto lunghe braccia,

      * buster (Debian 10) era il cagnolino di Andy,

      * bullseye (Debian 11) era il cavallo di legno di Woody,

      * bookworm (Debian 12) era un verme giocattolo verde con una
        torcia incorporata che amava leggere libri,

      * trixie (Debian 13) era un triceratopo di plastica blu.

      * sid era il bambino cattivo della casa accanto che distruggeva
        tutti i giocattoli.

    La decisione (https://lists.debian.org/debian-devel/1996/06/
    msg00515.html) di usare i nomi in Toy Story è stata presa (https:
    //lists.debian.org/debian-user/1997/04/msg00011.html) da Bruce
    Perens che, all'epoca, era il Debian Project Leader e stava
    contemporaneamente lavorando alla Pixar, la compagnia che ha
    prodotto i film.

6.3. Cosa dire a proposito di "sid"?

    sid o unstable è il posto in cui la maggior parte dei pacchetti
    viene inizialmente caricata. Non sarà mai direttamente
    rilasciata, perché i pacchetti che devono essere rilasciati
    devono prima essere inclusi in testing, per poter essere
    rilasciati in stable più tardi. sid contiene pacchetti sia per
    architetture rilasciate che non.

    Anche il nome "sid" proviene dal film d'animazione "Toy Story":
    Sid era il bambino della porta accanto che distruggeva i
    giocattoli :-)

    ^[2]

6.4. Cosa contiene la directory stable?

      * stable/main/: questa directory contiene i pacchetti che
        costituiscono formalmente il rilascio più recente del sistema
        Debian GNU/Linux.

        Tutti questi pacchetti sono conformi alle DFSG - Linee guida
        Debian per il software libero (https://www.debian.org/
        social_contract#guidelines) e sono tutti liberamente
        utilizzabili e distribuibili.

      * stable/non-free/: questa directory contiene i pacchetti la
        cui distribuzione è limitata in modo tale da richiedere che i
        distributori prendano attentamente in considerazione i loro
        requisiti specifici relativi al copyright.
   
        Per esempio, alcuni pacchetti hanno licenze che ne vietano la
        distribuzione commerciale. Altri possono essere
        redistribuiti, ma sono di fatto shareware e non software
        libero. Le licenze di ognuno di questi pacchetti devono
        essere studiate e possibilmente negoziate prima che tali
        pacchetti possano essere inclusi in qualsiasi redistribuzione
        (per esempio, in un CD-ROM).

      * stable/contrib/: questa directory contiene i pacchetti che
        sono di per sé liberi in base alle DFSG e liberamente
        distribuibili, ma dipendono in qualche modo da un pacchetto
        che non è liberamente distribuibile ed è quindi disponibile
        solo nella sezione non-free.

6.5. Cosa contiene la distribuzione testing?

    I pacchetti vengono inseriti nella directory "testing" dopo aver
    subito un periodo di test in unstable.

    Devono essere sincronizzati in tutte le architetture per le quali
    sono stati compilati e non devono avere dipendenze tali da
    renderli non installabili; devono inoltre avere meno bug critici
    per il rilascio delle versioni attualmente in unstable. In questo
    modo, si auspica che «testing» sia sempre vicina ad essere una
    candidata al rilascio.

    Maggiori informazioni sullo stato di "testing" in generale e dei
    singoli pacchetti sono disponibili su https://www.debian.org/
    devel/testing (https://www.debian.org/devel/testing) .

6.5.1. Cosa dire di "testing"? Come viene "congelata"?

    Quando la distribuzione «testing» è abbastanza matura, il
    responsabile del rilascio inizia a «congelarla». I normali
    ritardi di diffusione vengono aumentati per assicurare che entri
    da «unstable» in «testing» il minor numero di bug possibile.

    Dopo un po', la distribuzione "testing" diventa realmente
    "congelata" (frozen). Ciò significa che tutti i nuovi pacchetti
    da mettere in "testing" sono trattenuti, a meno che non
    contengano le soluzioni a bug critici per il rilascio. La
    distribuzione "testing" può anche rimanere in questo stato di
    "surgelamento" durante i cosiddetti "cicli di test", quando il
    rilascio è imminente.

    Quando un rilascio diventa "congelato", "unstable" tende a
    congelarsi parzialmente anch'essa. Ciò avviene perché gli
    sviluppatori sono restii a caricare software radicalmente nuovo
    in unstable, nel caso che il software congelato in testing
    necessiti di aggiornamenti minori e per risolvere bug critici per
    il rilascio che impediscono a testing di diventare "stable".

    Viene tenuto un registro dei bug nella distribuzione "testing"
    che possono impedire ad un pacchetto di essere rilasciato, o dei
    bug che possono impedire l'intero rilascio. Per i dettagli si
    vedano le informazioni sull'attuale rilascio testing (https://
    www.debian.org/releases/testing/) .

    Una volta che il numero dei bug si abbassa sotto i valori massimi
    accettabili, la distribuzione "congelata" viene dichiarata
    "stable" e rilasciata con un proprio numero di versione.

    Il conteggio più importante per i bug è quello dei bug critici
    per il rilascio ("Release Critical"), che può essere seguito
    nella Pagina dello stato dei bug critici per il rilascio (https:/
    /bugs.debian.org/release-critical/) . Un comune obiettivo di
    rilascio è NoRCBugs (https://wiki.debian.org/ReleaseGoals/
    NoRCBugs) che significa che la distribuzione non dovrebbe avere
    alcun bug di gravità critica, grave o seria. L'elenco completo
    dei problemi considerati critici può essere trovato nel documento
    della politica RC (https://release.debian.org/testing/
    rc_policy.txt) .

    Ad ogni nuovo rilascio, la precedente distribuzione "stable"
    diventa obsoleta e viene spostata in archivio. Per maggiori
    informazioni si veda l'archivio Debian (https://www.debian.org/
    distrib/archive) .

6.6. Cosa contiene la distribuzione unstable?

    La directory "unstable" contiene un'istantanea del sistema
    attualmente in via di sviluppo. Gli utenti sono i benvenuti ad
    usare e testare questi pacchetti, ma sono avvisati riguardo il
    loro stato di preparazione. Il vantaggio di usare la
    distribuzione "unstable" è che si è sempre aggiornati con la più
    recente produzione di software in GNU/Linux, ma se si rompe, i
    cocci sono vostri :-)

    Anche in "unstable" ci sono le sottodirectory main, contrib e
    non-free, separate con lo stesso criterio adottato in "stable".

6.7. Cosa sono tutte quelle directory negli archivi Debian?

    Il software che è stato impacchettato per Debian GNU/Linux è
    disponibile in uno dei diversi alberi di directory in ogni sito
    mirror Debian.

    La directory dists è l'abbreviazione di "distribuzioni" ed è il
    percorso canonico per accedere ai rilasci (e pre-rilasci) Debian
    attualmente disponibili.

    La directory pool contiene i pacchetti effettivi, si veda
    Sezione 6.10, «Cosa c'è nella directory pool?».

    Ci sono queste directory aggiuntive:

    /tools/:

        utilità DOS per creare dischi di avvio, partizionare il
        proprio disco, comprimere/decomprimere file e avviare Linux.

    /doc/:

        la documentazione di base di Debian, come queste FAQ, le
        istruzioni del sistema di segnalazione dei bug, ecc.

    /indices/:

        vari indici del sito (il file Maintainers e i file override).

    /project/:

        per la maggior parte materiale solo per gli sviluppatori e
        file vari.

6.8. Cosa sono tutte quelle directory dentro a dists/stable/main?

    All'interno degli alberi di directory principali ^[3], ci sono
    tre insiemi di sottodirectory contenenti file indice.

    C'è un gruppo di sottodirectory binary-qualcosa che contengono i
    file indice per i pacchetti binari di ciascuna architettura
    disponibile, per esempio binary-i386 per i pacchetti che si
    possono eseguire su macchine PC Intel x86 o binary-sparc per i
    pacchetti da eseguire su SPARCStation Sun.

    L'elenco completo delle architetture disponibili per ciascun
    rilascio è disponibile alla pagina web dei rilasci (https://
    www.debian.org/releases) . Per il rilascio attuale, si veda
    Sezione 4.1, «Su quali architetture o sistemi hardware funziona
    Debian?».

    I file indice in binary-* si chiamano Packages(.gz, .bz2) e
    contengono un riassunto di ciascun pacchetto binario che è
    incluso in quella distribuzione. I pacchetti binari effettivi
    risiedono nella directory pool di livello più alto.

    Inoltre esiste una sottodirectory chiamata source/ che contiene i
    file indice dei pacchetti sorgenti inclusi nella distribuzione.
    Il file indice si chiama Sources(.gz, .bz2).

    Da ultimo, ma non per importanza, c'è un gruppo di sottodirectory
    pensate per i file indice del sistema di installazione: sono in
    debian-installer/binary-architettura.

6.9. Dove è il codice sorgente?

    Viene fornito il codice sorgente per tutto ciò che è nel sistema
    Debian. Inoltre, i termini di licenza della maggior parte dei
    programmi richiedono che il codice venga distribuito insieme ai
    programmi o che un'offerta di fornire il codice sorgente li
    accompagni.

    Il codice sorgente viene distribuito nella directory pool (vedere
    Sezione 6.10, «Cosa c'è nella directory pool?») insieme con tutte
    le directory dei binari specifiche per le architetture. Per
    ottenere il codice sorgente senza la necessità di avere
    familiarità con la struttura dell'archivio Debian, si provi un
    comando come apt-get source nomedelmiopacchetto.

    A causa di restrizioni nelle licenze, il codice sorgente può
    essere o meno disponibile per i pacchetti nelle aree «contrib» e
    «non-free», che non fanno formalmente parte del sistema Debian.
    In alcuni casi possono essere distribuiti solo dei «frammenti
    binari» («binary blob») senza sorgenti (vedere ad esempio
    firmware-misc-nonfree); in altri casi la licenza proibisce la
    distribuzione di binari precompilati, ma permette quella di
    pacchetti di codice sorgente che l'utente può compilare
    localmente (vedere broadcom-sta-dkms).

6.10. Cosa c'è nella directory pool?

    I pacchetti vengono tenuti in un grosso "pool", strutturato in
    base ai nomi dei pacchetti sorgente. Per rendere il tutto
    usabile, il pool è suddiviso in sezioni ("main", "contrib" e
    "non-free") e in base alla prima lettera del nome dei pacchetti
    sorgente. Queste directory contengono diversi file: i pacchetti
    binari per ciascuna architettura e i pacchetti sorgente da cui
    sono stati generati i pacchetti binari.

    Si può scoprire dove ciascun pacchetto è situato eseguendo un
    comando come apt-cache showsrc nomedelmiopacchetto e guardando la
    riga "Directory:". Per esempio, i pacchetti apache sono
    immagazzinati in pool/main/a/apache/.

    Inoltre, poiché ci sono così tanti pacchetti lib*, questi vengono
    trattati in maniera particolare: per esempio, i pacchetti
    libpaper sono immagazzinati in pool/main/libp/libpaper/.

    ^[4]

6.11. Cos'è "incoming"?

    Dopo che uno sviluppatore carica un pacchetto, questo resta per
    un po' nella directory "incoming" prima che ne venga controllata
    la genuinità e che venga accettato nell'archivio.

    Normalmente nessuno dovrebbe installare cose da questo posto.
    Comunque, per alcuni rari casi di emergenza, la directory
    incoming è disponibile su https://incoming.debian.org/ (https://
    incoming.debian.org/) . Si possono scaricare i pacchetti
    manualmente, controllare la firma GPG e i codici di controllo MD5
    nei file .changes e .dsc, e poi installarli.

6.12. Where can I find old packages of previous releases?

    Old releases are removed from the main archive and mirrors, which
    only keep the content of the releases up to "oldstable" (the
    stable release before the current one). If you are interested in
    obtaining older versions of packages, go to https://
    snapshot.debian.org/ (https://snapshot.debian.org/) .

    The snapshot archive is a wayback machine that allows access to
    old packages based on dates and version numbers. It consists of
    all past and current packages the Debian archive provides. It
    provides a valuable valuable resource for tracking down when
    regressions were introduced, or for providing a specific
    environment that a particular application may require to run. The
    snapshot archive is accessible like any normal apt repository,
    allowing it to be easily used by all.

6.13. Come impostare un proprio repository usabile con apt?

    Se si sono compilati alcuni pacchetti Debian privati che si
    desiderano installare usando gli strumenti standard per la
    gestione dei pacchetti Debian, si può impostare un proprio
    archivio di pacchetti usabile con apt. Questo è utile anche se si
    desiderano condividere i propri pacchetti Debian quando questi
    non sono distribuiti dal progetto Debian. Le istruzioni per farlo
    sono contenute nel Wiki Debian (https://wiki.debian.org/
    HowToSetupADebianRepository) .


---------------------------------------------------------------------

    ^[2] Quando sid non esisteva ancora, l'organizzazione del sito
    FTP aveva un diffetto principale: c'era la presunzione che quando
    un'architettura veniva creata nell'attuale unstable, essa sarebbe
    stata rilasciata quando tale distribuzione diventava stable. Per
    molte architetture ciò non è vero, con il risultato che tali
    directory dovevano essere rimosse al momento del rilascio. Ciò
    non era pratico perché lo spostamento consumava moltissima banda.

    Gli amministratori dell'archivio aggirarono questo problema per
    diversi anni mettendo i binari per le architetture non rilasciate
    in una directory speciale chiamata "sid". Per tali architetture
    non ancora rilasciate, al momento del primo rilascio c'era un
    collegamento dell'attuale stabile a sid e da quel momento in
    avanti venivano create normalmente all'interno dell'albero
    unstable. Questa disposizione era per gli utenti fonte di una
    certa confusione.

    Con l'avvento dei pool di pacchetti (vedere Sezione 6.10, «Cosa
    c'è nella directory pool?»), i pacchetti binari iniziarono ad
    essere archiviati in una posizione canonica nel pool,
    indipendentemente dalla distribuzione, perciò il rilascio di una
    distribuzione non causava più un grande consumo di banda sui
    mirror (c'è tuttavia molto consumo graduale di banda durante
    tutto il processo di sviluppo).

    ^[3] dists/stable/main, dists/stable/contrib, dists/stable/
    non-free e dists/unstable/main/, ecc.

    ^[4] Storicamente, i pacchetti erano tenuti nella sottodirectory
    dists corrispondente alla distribuzione di cui facevano parte.
    Questo si è rivelato fonte di vari problemi, come un grosso
    consumo di banda dei mirror ogni volta che venivano fatti dei
    cambiamenti importanti. Il problema è stato risolto con
    l'introduzione dei pool di pacchetti.

    Le directory dists sono ancora utilizzate per i file indice
    utilizzati dai programmi come apt.

Capitolo 7. Fondamenti sul sistema di gestione dei pacchetti Debian

    Questo capitolo tratta alcuni aspetti dettagliati a basso livello
    della gestione dei pacchetti di Debian. Se si è principalmente
    interessati nell'uso degli strumenti relativi, si salti ai
    capitoli Capitolo 8, Gli strumenti di gestione dei pacchetti
    Debian e Capitolo 9, Mantenere il sistema Debian aggiornato.

7.1. Cosa è un pacchetto Debian?

    I pacchetti generalmente contengono tutti quei file necessari a
    implementare una serie di comandi o funzionalità correlate. Ci
    sono due tipi di pacchetti Debian:

      * Pacchetti binari, che contengono eseguibili, file di
        configurazione, pagine man/info, informazioni sul copyright
        ed altra documentazione. Questi pacchetti sono distribuiti in
        un formato archivio specifico di Debian (si veda Sezione 7.2,
        «Qual è il formato di un pacchetto binario Debian?»); sono
        solitamente caratterizzati dall'estensione «.deb». I
        pacchetti binari possono essere spacchettati usando l'utilità
        Debian dpkg (opzionalmente tramite un frontend come apt); i
        dettagli sono forniti nella sua pagina di manuale.
   
      * Pacchetti sorgente, che consistono in un file .dsc che
        descrive il pacchetto sorgente (inclusi i nomi dei file
        seguenti), un file .orig.tar.gz che contiene il sorgente
        originale non modificato nel formato tar compresso con gzip e
        solitamente un file .debian.tar.xz che contiene le modifiche
        specifiche di Debian fatte al sorgente originale. L'utilità
        dpkg-source pacchetta e spacchetta gli archivi sorgente
        Debian; i dettagli sono forniti nella sua pagina di manuale.
        (Il programma apt-get può essere usato come frontend per
        dpkg-source.)

    L'installazione di software attraverso il sistema dei pacchetti
    usa "dipendenze" che vengono progettate con cura dai manutentori
    dei pacchetti. Queste dipendenze sono documentate nel file
    control associato ad ogni pacchetto. Per esempio, il pacchetto
    contenente il compilatore C GNU (gcc) "dipende" dal pacchetto
    binutils che include il linker e l'assemblatore. Se un utente
    tenta di installare gcc senza avere prima installato binutils, il
    sistema di gestione dei pacchetti (dpkg) invia un messaggio di
    errore avvertendo che necessita anche di binutils, e ferma
    l'installazione di gcc. (Questa funzione può essere tuttavia
    aggirata dall'utente tenace, si veda dpkg(8).) Per maggiori
    informazioni, si veda Sezione 7.9, «Cosa significa dire che un
    pacchetto Dipende da, Raccomanda, Suggerisce, Va in conflitto
    con, Sostituisce, Rompe o Fornisce un altro pacchetto?» più
    sotto.

    Gli strumenti Debian per i pacchetti possono essere usati per:

      * manipolare e gestire pacchetti o parti di pacchetti,

      * amministrare le deviazioni locali dei file in un pacchetto,

      * aiutare gli sviluppatori nella costruzione degli archivi dei
        pacchetti e

      * aiutare gli utenti nell'installazione di pacchetti che sono
        in un archivio remoto.

7.2. Qual è il formato di un pacchetto binario Debian?

    A Debian "package", or a Debian archive file, contains the
    executable files, libraries, and documentation associated with a
    particular program or set of related programs. Normally, a Debian
    archive file has a filename that ends in .deb.

    I dettagli di questo formato per i pacchetti binari Debian sono
    descritti nella pagina di manuale deb(5). Questo formato interno
    è soggetto a modifiche (tra diversi rilasci principali di Debian
    GNU/Linux), quindi usare sempre dpkg-deb(1) se si devono
    effettuare manipolazioni a basso livello di file .deb.

7.3. Perché i nomi dei pacchetti Debian sono così lunghi?

    The Debian binary package file names conform to the following
    convention: <DebianPackageName>_<VersionNumber>-
    <DebianRevisionNumber>_<DebianArchitecture>.deb

    Checking the package name associated with a particular Debian
    archive file (.deb file) can be done in one of these ways:

      * Esaminando il file "Packages" nella directory dove era stato
        archiviato su un sito archivio Debian. Questo file contiene
        una sezione che descrive ogni pacchetto; il primo campo in
        ogni sezione è il nome formale del pacchetto.
   
      * use the command dpkg --info PPP_VVV-RRR_AAA.deb (where PPP,
        VVV, RRR and AAA are the package name, version, revision and
        architecture of the package in question, respectively). This
        displays, among other things, the package name corresponding
        to the archive file being unpacked.

    La parte VVV è il numero di versione specificato dallo
    sviluppatore originale. Qui non ci sono standard, per cui il
    numero di versione può avere formati differenti come "19990513" e
    "1.3.8pre1".

    La parte RRR è il numero di revisione Debian e viene specificata
    dallo sviluppatore Debian (o un utente che sceglie di ricompilare
    il pacchetto localmente). Questo numero corrisponde al livello di
    revisione del pacchetto Debian, quindi un nuovo livello di
    revisione significa solitamente modifiche nel Makefile Debian
    (debian/rules), nel file di controllo Debian (debian/control),
    negli script di installazione o rimozione (debian/p*) oppure nei
    file di configurazione utilizzati con il pacchetto.

    La parte AAA identifica il processore per cui è stato compilato
    il pacchetto. È solitamente amd64, che si riferisce ai chip
    AMD64, Intel 64 o VIA Nano. Per altre possibilità si veda la
    struttura delle directory degli archivi Debian in Sezione 6.7,
    «Cosa sono tutte quelle directory negli archivi Debian?». Per
    dettagli, si veda la descrizione delle «architetture Debian»
    nella pagina di manuale dpkg-architecture(1).

7.4. Cos'è un file di controllo Debian?

    Le specifiche riguardanti il contenuto di un file di controllo
    Debian sono fornite nel manuale Debian Policy, sezione 5, si veda
    Sezione 12.1, «Quale altra documentazione esiste su e per un
    sistema Debian?».

    Brevemente, un esempio di file di controllo è mostrato di seguito
    per il pacchetto Debian hello:

    Package: hello
    Version: 2.9-2+deb8u1
    Architecture: amd64
    Maintainer: Santiago Vila <sanvila@debian.org>
    Installed-Size: 145
    Depends: libc6 (>= 2.14)
    Conflicts: hello-traditional
    Breaks: hello-debhelper (<< 2.9)
    Replaces: hello-debhelper (<< 2.9), hello-traditional
    Section: devel
    Priority: optional
    Homepage: https://www.gnu.org/software/hello/
    Description: pacchetto di esempio basato su hello di GNU
     Il programma GNU hello produce un familiare e amichevole saluto. Consente
     ai non programmatori di usare un classico strumento informatico che
     altrimenti non sarebbe disponibile per loro.
     .
     A parte gli scherzi, questo è un esempio di come creare un pacchetto
     Debian. È la versione Debian del programma "hello world" del progetto GNU
     (che è esso stesso un esempio per il progetto GNU).

    Il campo Package fornisce il nome del pacchetto. Questo è il nome
    attraverso il quale il pacchetto può essere manipolato con gli
    strumenti per i pacchetti ed è solitamente simile, ma non
    necessariamente identico, alla prima parte della stringa del nome
    del file archivio Debian.

    Il campo Version fornisce sia il numero della versione dello
    sviluppatore originale, sia (nell'ultima parte) il livello di
    revisione del pacchetto Debian di questo programma, come spiegato
    in Sezione 7.3, «Perché i nomi dei pacchetti Debian sono così
    lunghi?».

    Il campo Architecture specifica il chip per il quale questo
    particolare binario è stato compilato.

    Il campo Depends fornisce una lista di pacchetti che devono
    essere installati per poter installare questo pacchetto con
    successo.

    Installed-Size indica quanto spazio su disco occuperà il
    pacchetto installato. È pensato per essere usato dai frontend di
    installazione in modo da poter mostrare se c'è abbastanza spazio
    disponibile su disco per installare il programma.

    La riga Section fornisce la "sezione" in cui questo pacchetto
    Debian è archiviato presso i siti archivio Debian.

    Priority indica quanto è importante questo pacchetto per
    l'installazione, così che i software semi-intelligenti come apt o
    aptitude possano ordinare il pacchetto dentro una categoria di,
    ad esempio, pacchetti installati in modo opzionale. Si veda
    Sezione 7.7, «Cosa sono i pacchetti Essential, Required, 
    Important, Standard, Optional o Extra?».

    Il campo Maintainer fornisce l'indirizzo di posta elettronica
    della persona che è attualmente responsabile della manutenzione
    di questo pacchetto.

    Il campo Description fornisce un breve riassunto delle
    funzionalità del pacchetto.

    Per ulteriori informazioni riguardo tutti i campi possibili che
    può avere un pacchetto, si veda il manuale Debian Policy, sezione
    5, "Control files and their fields" (vedere Sezione 12.1, «Quale
    altra documentazione esiste su e per un sistema Debian?»).

7.5. Cos'è un conffile Debian?

    Conffiles è una lista di file di configurazione (solitamente
    situati in /etc) che il sistema di gestione dei pacchetti non
    sovrascriverà quando il pacchetto viene aggiornato. Questo
    assicura che i valori locali per il contenuto di questi file
    vengano preservati, ed è una caratteristica critica che permette
    l'aggiornamento in loco di pacchetti su un sistema in esecuzione.

    Per determinare esattamente quali file sono preservati durante un
    aggiornamento, si esegua:

    dpkg --status pacchetto

    e si guardi alla voce "Conffiles:".

7.6. Cosa sono gli script preinst, postinst, prerm e postrm di
Debian?

    Questi file sono script eseguibili che vengono automaticamente
    eseguiti prima o dopo l'installazione o la rimozione di un
    pacchetto. Insieme ad un file chiamato control, tutti questi file
    sono parte della sezione «control» di un file archivio Debian.

    I singoli file sono:

    preinst

        Questo script viene eseguito prima che il pacchetto a cui
        appartiene venga spacchettato dal file di archivio Debian
        (".deb"). Molti script «preinst» interrompono i servizi per i
        pacchetti che devono essere aggiornati fino a che la loro
        installazione o aggiornamento non sono completati (a seguito
        dell'esecuzione con successo dello script «postinst»).

    postinst

        This script typically completes any required configuration of
        the package foo once foo has been unpacked from its Debian
        archive (".deb") file. Many 'postinst' scripts execute any
        commands necessary to start or restart a service once a new
        package has been installed or upgraded.

    prerm

        Questo script tipicamente ferma tutti i demoni associati ad
        un pacchetto. Viene eseguito prima della rimozione di file
        associati al pacchetto.

    postrm

        Questo script tipicamente modifica i collegamenti o altri
        file associati a pippo, o rimuove i file creati da quel
        pacchetto. (Si veda anche Sezione 7.8, «Cos'è un pacchetto
        virtuale?».)

    Attualmente tutti i file di controllo si possono trovare nella
    directory /var/lib/dpkg/info. I file attinenti al pacchetto pippo
    iniziano con il nome «pippo» ed hanno le estensioni «preinst»,
    «postinst», ecc., a seconda della funzione. Il file pippo.list
    nella stessa directory elenca tutti i file installati con il
    pacchetto pippo. (Si noti che la posizione di questi file è un
    dato tecnico interno di dpkg; non ci si dovrebbe fare
    affidamento.)

7.7. Cosa sono i pacchetti Essential, Required, Important, Standard, 
Optional o Extra?

    Ad ogni pacchetto Debian viene assegnata una priorità dai
    manutentori della distribuzione, come aiuto al sistema di
    gestione dei pacchetti. Le priorità sono:

      * Required (Richiesto): pacchetti necessari al corretto
        funzionamento del sistema.

        Comprendono tutti gli strumenti che sono necessari per
        riparare i difetti di sistema. Questi pacchetti non devono
        essere rimossi o il proprio sistema potrebbe diventare
        completamente non funzionante e probabilmente non si
        riuscirebbe nemmeno ad usare dpkg per rimettere le cose a
        posto. I sistemi con solo i pacchetti Required sono
        probabilmente inutilizzabili, ma hanno abbastanza
        funzionalità per permettere all'amministratore di sistema di
        avviare ed installare altri programmi.

      * Important (Importante): pacchetti che si dovrebbero trovare
        su tutti i sistemi *nix.

        Comprendono altri pacchetti senza i quali il sistema non
        funziona bene o non sarebbe utilizzabile. Tra questi NON sono
        inclusi Emacs o X o TeX o qualsiasi altra grossa
        applicazione. Questi pacchetti costituiscono solo
        l'infrastruttura di base.

      * Standard: pacchetti comuni su qualsiasi sistema Linux,
        compreso un ragionevolmente piccolo ma nemmeno troppo
        limitato sistema a caratteri. Sono inclusi strumenti per
        inviare posta elettronica (con mutt) e scaricare file da
        server archivio.

        Questo è ciò che viene installato in modo predefinito se
        l'utente non seleziona nient'altro. Non include molte grosse
        applicazioni, ma include l'interprete Python e qualche
        software server come OpenSSH (per amministrazione da remoto)
        ed Exim (per la consegna della posta, anche se può essere
        configurato per la sola consegna locale). Include anche della
        documentazione generica comune che può essere utile per la
        maggior parte degli utenti.

      * Optional (Opzionale): pacchetti che comprendono tutto quello
        che si può voler installare senza nemmeno sapere cos'è, o se
        non si hanno delle necessità particolari.

        Comprendono X, una distribuzione completa di TeX e molte
        applicazioni.

      * Extra: pacchetti che o entrano in conflitto con altri di
        priorità più alta, probabilmente utili se già si sa a cosa
        servono, oppure hanno requisiti speciali che li rendono non
        adatti come "Optional".

    Se si fa un'installazione Debian predefinita verranno installati
    sul sistema tutti i pacchetti di priorità Standard o maggiore. Se
    si selezionano attività predefinite si otterranno anche pacchetti
    con priorità più bassa.

    In aggiunta, alcuni pacchetti sono marcati come Essential
    (Essenziali) dato che sono assolutamente necessari per il
    corretto funzionamento del sistema. Gli strumenti di gestione dei
    pacchetti si rifiuteranno di rimuoverli.

7.8. Cos'è un pacchetto virtuale?

    Un pacchetto virtuale è un nome generico che si applica ad ognuno
    dei componenti di un gruppo di pacchetti, che forniscono
    funzionalità di base simili. Per esempio, entrambi i programmi
    konqueror e firefox-esr sono browser web e dovrebbero quindi
    soddisfare qualsiasi dipendenza di un programma che richiede un
    browser web sul sistema, per poter funzionare o essere utile. Si
    dice quindi che entrambi forniscono il «pacchetto virtuale»
    chiamato www-browser.

    Similmente, exim4 e sendmail forniscono entrambi la funzionalità
    di agente di trasporto posta. Si dice quindi che forniscono il
    pacchetto virtuale «mail-transport-agent». Se uno qualsiasi dei
    due è installato, allora ogni pacchetto che dipende
    dall'installazione di un mail-transport-agent vedrà le proprie
    dipendenze soddisfatte dalla presenza di questo pacchetto
    virtuale.

    Debian fornisce un meccanismo in modo che, se più di un pacchetto
    che fornisce lo stesso pacchetto virtuale è installato su di un
    sistema, l'amministratore di sistema può allora impostarne uno
    come pacchetto preferito. Il relativo comando è
    update-alternatives ed è descritto più in dettaglio in
    Sezione 11.11, «Ad alcuni utenti piace mawk, ad altri gawk; ad
    alcuni piace vim, ad altri elvis; ad alcuni piace trn, ad altri
    tin; come supporta Debian le diversità?».

7.9. Cosa significa dire che un pacchetto Dipende da, Raccomanda, 
Suggerisce, Va in conflitto con, Sostituisce, Rompe o Fornisce un
altro pacchetto?

    Il sistema dei pacchetti Debian ha una serie di "dipendenze" dei
    pacchetti che sono pensate per indicare (con un singolo termine)
    il livello a cui, su un dato sistema, un determinato Programma A
    può funzionare indipendentemente dall'esistenza di un Programma
    B.

      * Il pacchetto A dipende dal Pacchetto B se B deve essere
        assolutamente installato per eseguire A. In alcuni casi, A
        dipende non solo da B, ma da una versione di B. In questo
        caso la dipendenza dalla versione è solitamente un limite
        inferiore, nel senso che A dipende da qualsiasi versione di B
        più recente di quella specificata.

      * Il pacchetto A raccomanda il Pacchetto B se il manutentore
        del pacchetto giudica che la maggior parte degli utenti non
        vorrebbe A senza le funzionalità fornite da B.

      * Il pacchetto A suggerisce il Pacchetto B se B contiene file
        attinenti alle funzioni di A (e che solitamente le
        migliorano).

      * Il pacchetto A va in conflitto con il Pacchetto B quando A
        non è in grado di funzionare se B è installato sul sistema.
        Molto spesso i conflitti si hanno quando A contiene dei file
        che rappresentano dei miglioramenti di quelli in B. Spesso
        "va in conflitto" è associato a "sostituisce".

      * Il pacchetto A sostituisce il Pacchetto B quando i file
        installati da B vengono rimossi e (in alcuni casi)
        sovrascritti dai file di A.

      * Il pacchetto A rompe il pacchetto B quando non è possibile
        configurare simultaneamente entrambi i pacchetti su un
        sistema. Il sistema di gestione dei pacchetti si rifiuta di
        installare uno se l'altro è già installato e configurato sul
        sistema.

      * Il pacchetto A fornisce il Pacchetto B quando tutti i file e
        le funzionalità di B sono incorporate in A. Questo meccanismo
        permette agli utenti con limitato spazio su disco rigido di
        avere solo la parte del pacchetto A realmente necessaria per
        loro.

    Informazioni più dettagliate sull'utilizzo di ognuno di questi
    termini possono essere trovate nel manuale Debian Policy, sezione
    7.2 "Binary Dependencies" (vedere Sezione 12.1, «Quale altra
    documentazione esiste su e per un sistema Debian?»).

7.10. Cosa significa Pre-Depends?

    «Pre-Depends» è una dipendenza speciale. Per la maggior parte dei
    pacchetti, dpkg spacchetta il loro file di archivio (ovvero il
    loro file .deb) indipendentemente dal fatto che i file da cui
    dipendono siano o meno sul sistema. Semplificando, spacchettare
    vuol dire che dpkg estrae i file da installare dall'archivio e li
    mette al loro posto nel file system. Se quei pacchetti dipendono
    dall'esistenza di qualche altro pacchetto sul sistema, dpkg si
    rifiuta di completare l'installazione (eseguendo l'azione
    «configura»), finché gli altri pacchetti non sono installati.

    Tuttavia, per alcuni pacchetti, dpkg si rifiuta persino di
    spacchettarli finché certe dipendenze non vengono risolte. Tali
    pacchetti si dice che "Pre-dipendono" dalla presenza di altri
    pacchetti. Il progetto Debian aveva fornito questo meccanismo per
    supportare un aggiornamento sicuro di sistemi dal formato a.out
    al formato ELF, dove l'ordine in cui i pacchetti venivano
    spacchettati era critico. Esistono altre situazioni di
    aggiornamenti estesi in cui questo metodo è utile, per esempio
    pacchetti con priorità richiesta e la loro dipendenza da libC.

    Come sopra, informazioni più dettagliate al riguardo possono
    essere reperite nel manuale Debian Policy.

7.11. Cosa significano sconosciuto, installa, rimuovi, elimina e 
blocca nello stato di un pacchetto?

    Queste etichette dei «desiderata» indicano il volere dell'utente
    riguardo ad un pacchetto (come indicato direttamente dall'utente
    nell'esecuzione di dpkg/apt/aptitude).

    I loro significati sono:

      * sconosciuto: l'utente non ha mai indicato se vuole il
        pacchetto;

      * installa: l'utente vuole che il pacchetto sia installato o
        aggiornato;

      * rimuovi: l'utente vuole che sia rimosso il pacchetto, ma non
        i file di configurazione esistenti;

      * elimina: l'utente vuole che il pacchetto sia completamente
        rimosso, compresi i file di configurazione;

      * blocca: l'utente non vuole che il pacchetto sia processato,
        ovvero vuole mantenere la versione attuale con lo stato
        attuale, qualunque essi siano.

7.12. Come si blocca un pacchetto?

    Esistono tre modi per bloccare (hold) pacchetti, con dpkg, apt o
    aptitude.

    Con dpkg, si deve solo esportare la lista delle selezioni dei
    pacchetti con:

    dpkg --get-selections \* > selezione.txt

    Poi modificare il file risultante selezione.txt, cambiando la
    riga contenente il pacchetto che si desidera bloccare, per
    esempio libc6, da questo:

    libc6                                           install

    a questo:

    libc6                                           hold

    Salvare il file e ricaricarlo nel database di dpkg con:

    dpkg --set-selections < selezione.txt

    Con apt si può bloccare un pacchetto usando

    apt-mark hold nome_pacchetto

    e rimuovere il blocco con

    apt-mark unhold nome_pacchetto

    Con aptitude, si può bloccare un pacchetto usando

    aptitude hold nome_pacchetto

    e rimuovere il blocco con

    aptitude unhold nome_pacchetto

7.13. Come si installa un pacchetto sorgente?

    I pacchetti sorgente Debian non possono realmente venire
    "installati", vengono solo spacchettati in qualsiasi directory in
    cui si vogliano compilare i pacchetti binari che producono.

    I pacchetti sorgente sono distribuiti sulla maggior parte dei
    mirror dove si possono ottenere i pacchetti binari. Se si imposta
    il proprio sources.list(5) di APT in modo che includa le righe
    «deb-src» appropriate, sarà possibile scaricare facilmente
    qualsiasi pacchetto sorgente eseguendo

    apt-get source pippo

    Per aiutare nella reale compilazione del pacchetto sorgente, i
    pacchetti sorgente Debian forniscono il cosiddetto meccanismo di
    dipendenze di compilazione. Significa che il manutentore del
    pacchetto sorgente mantiene una lista di altri pacchetti che sono
    richiesti per compilare il suo pacchetto. Per vedere come questo
    sia utile, si esegua

    apt-get build-dep pippo

    prima di compilare il sorgente.

7.14. Come si compilano pacchetti binari da un pacchetto sorgente?

    Il metodo consigliato è usare vari strumenti wrapper. Verrà
    mostrato come farlo usando gli strumenti devscripts. Installare
    questo pacchetto se non è ancora stato fatto.

    Ora, come prima cosa recuperare il pacchetto sorgente:

    apt-get source pippo

    e spostarsi nell'albero dei sorgenti:

    cd pippo-*

    Poi installare le dipendenze di compilazione necessarie (se ce ne
    sono):

    sudo apt-get build-dep pippo

    Creare quindi una versione dedicata della propria compilazione
    (in modo da non confondersi successivamente quando Debian stessa
    rilascerà una nuova versione):

    dch -l local 'Bla bla bla'

    Da ultimo compilare il proprio pacchetto:

    debuild -us -uc

    Se tutto ha funzionato a dovere, dovrebbe essere ora possibile
    installare il proprio pacchetto eseguendo

    sudo dpkg -i ../*.deb

    Se si preferisce fare le cose a mano, e non si vuole usare
    devscripts, seguire la procedura seguente:

    Si avrà bisogno di tutti i file pippo_*.dsc, pippo_*.tar.gz e
    pippo_*.debian.tar.xz per compilare i sorgenti (nota: non c'è
    nessun .debian.tar.xz per alcuni pacchetti che sono nativi di
    Debian).

    Una volta che li si ha (Sezione 7.13, «Come si installa un
    pacchetto sorgente?»), e si ha il pacchetto dpkg-dev installato,
    il seguente comando

    dpkg-source -x pippo_versione-revisione.dsc

    estrarrà il pacchetto in una directory chiamata pippo-versione.

    Se si vuole solo compilare il pacchetto, si può entrare nella
    directory pippo-versione e lanciare il comando

    dpkg-buildpackage -rfakeroot -b

    per compilare il pacchetto (si noti che questo richiede anche il
    pacchetto fakeroot), e poi

    dpkg -i ../pippo_versione-revisione_arch.deb

    per installare il pacchetto appena compilato.

7.15. Come ci si creano pacchetti Debian da sé?

    Per maggiori dettagli al riguardo si legga la New Maintainers'
    Guide, (Guida per il nuovo Maintainer) disponibile nel pacchetto
    maint-guide o su https://www.debian.org/doc/devel-manuals#
    maint-guide (https://www.debian.org/doc/devel-manuals#
    maint-guide) , oppure la «Guide for Debian Maintainers»,
    disponibile nel pacchetto debmake-doc o su https://www.debian.org
    /doc/devel-manuals#debmake-doc (https://www.debian.org/doc/
    devel-manuals#debmake-doc) .

Capitolo 8. Gli strumenti di gestione dei pacchetti Debian

8.1. Quali programmi fornisce Debian per gestire i suoi pacchetti?

    Esistono diversi strumenti che vengono usati per gestire i
    pacchetti Debian, dalle interfacce grafiche o testuali agli
    strumenti a basso livello usati per installare i pacchetti. Tutti
    gli strumenti disponibili, per funzionare correttamente, si
    appoggiano sugli strumenti di più basso livello e vengono
    elencati qui in ordine di complessità decrescente.

    È importante capire che gli strumenti di gestione dei pacchetti
    di più alto livello, come aptitude o synaptic si appoggiano su 
    apt che si appoggia, a sua volta, su dpkg per gestire i pacchetti
    nel sistema.

    Si veda il Capitolo 2. Gestione dei pacchetti Debian (https://
    www.debian.org/doc/manuals/debian-reference/ch02.en.html) della
    Debian reference (https://www.debian.org/doc/manuals/
    debian-reference/) per maggiori informazioni sulle utilità di
    gestione dei pacchetti di Debian. Tale documento è disponibile in
    diverse lingue e formati; si veda la voce della Debian Reference
    nella panoramica dei manuali utenti del DDP (https://
    www.debian.org/doc/user-manuals#quick-reference) .

8.1.1. dpkg

    Questo è il principale programma di gestione dei pacchetti. dpkg
    può essere invocato con molte opzioni. Quelli che seguono sono
    alcuni degli usi comuni.

      * Scoprire tutte le opzioni: dpkg --help.

      * Stampare il file di controllo (ed altre informazioni) di un
        specifico pacchetto: dpkg --info pippo_VVV-RRR.deb.

      * Installare un pacchetto (incluso lo spacchettamento e la
        configurazione) nel file system dell'hard disk: dpkg
        --install pippo_VVV-RRR.deb.

      * Spacchettare (ma non configurare) un archivio Debian sul file
        system dell'hard disk: dpkg --unpack pippo_VVV-RRR.deb. Si
        noti che questa operazione non lascia necessariamente il
        pacchetto in uno stato utilizzabile; alcuni file possono
        necessitare di ulteriori adattamenti per funzionare
        correttamente. Questo comando rimuove qualsiasi versione già
        installata del programma ed esegue lo script preinst (si veda
        Sezione 7.6, «Cosa sono gli script preinst, postinst, prerm e
        postrm di Debian?») associato al pacchetto.

      * Configurare un pacchetto che è già stato spacchettato: dpkg
        --configure pippo. Tra le altre cose, questa azione esegue lo
        script postinst (si veda Sezione 7.6, «Cosa sono gli script
        preinst, postinst, prerm e postrm di Debian?») associato al
        pacchetto. Aggiorna inoltre i file elencati in conffiles per
        questo pacchetto. Si faccia attenzione che l'operazione
        "configure" prende come argomento il nome del pacchetto (ad
        esempio, pippo), non il nome del file archivio Debian (ad
        esempio, pippo_VVV-RRR.deb).

      * Estrarre un unico file chiamato "ciccia" (o un gruppo di file
        chiamati "ciccia*") da un archivio Debian: dpkg
        --fsys-tarfile pippo_VVV-RRR.deb | tar -xf - 'ciccia*'.

      * Rimuovere un pacchetto (ma non i suoi file di
        configurazione): dpkg --remove pippo.

      * Rimuovere un pacchetto (inclusi i suoi file di
        configurazione): dpkg --purge pippo.

      * Elencare lo stato d'installazione dei pacchetti contenenti la
        stringa (o l'espressione regolare) "pippo*": dpkg --list
        'pippo*'.

8.1.2. APT

    APT è l'Advanced Package Tool (strumento avanzato per i
    pacchetti), un'interfaccia avanzata per il sistema di gestione
    dei pacchetti di Debian che fornisce il programma apt-get.
    Fornisce strumenti a riga di comando per cercare e gestire
    pacchetti e per interrogare informazioni sudi essi, oltre
    all'accesso a basso livello a tutte le funzionalità della
    libreria libapt-pkg. Per maggiori informazioni vedere la Guida
    utente in /usr/share/doc/apt-doc/guide.html/index.html (è
    necessario installare il pacchetto apt-doc).

    A partire da Debian Jessie per alcuni comandi apt-get e apt-cache
    di uso frequente esiste un equivalente tramite il nuovo binario 
    apt. Ciò significa che comandi popolari come apt-get update, 
    apt-get install, apt-get remove, apt-cache search o apt-cache
    show ora possono anche essere chiamati semplicemente con apt, ad
    esempio con apt update, apt install, apt remove, apt search o apt
    show. Di seguito viene riportata una panoramica dei comandi
    vecchi e nuovi:

     apt-get update             ->  apt update
     apt-get upgrade            ->  apt upgrade
     apt-get dist-upgrade       ->  apt full-upgrade
     apt-get install package    ->  apt install pacchetto
     apt-get remove package     ->  apt remove pacchetto
     apt-get autoremove         ->  apt autoremove
     apt-cache search string    ->  apt search stringa
     apt-cache policy package   ->  apt list -a pacchetto
     apt-cache show package     ->  apt show pacchetto
     apt-cache showpkg package  ->  apt show -a pacchetto

    Lo strumento apt unisce funzionalità di apt-get e apt-cache e, in
    modo predefinito, ha un formato di output colorato più elegante
    che lo rende più piacevole per l'utente. Per l'uso in script o
    casi d'uso avanzati apt-get rimane preferibile o necessario.

    apt-get fornisce un metodo semplice per recuperare e installare i
    pacchetti da fonti multiple usando la riga di comando. A
    differenza di dpkg, apt-get non capisce i file .deb, funziona con
    i nomi appropriati dei pacchetti e può solo installare gli
    archivi .deb da una fonte specificata in /etc/apt/sources.list. 
    apt-get chiama dpkg direttamente dopo aver scaricato gli archivi
    .deb^[5] dalle fonti configurate.

    Quelli che seguono sono alcuni dei modi comuni di usare apt-get.

      * Per aggiornare l'elenco dei pacchetti conosciuti dal sistema,
        si può eseguire:

        apt update

        (lo si dovrebbe eseguire regolarmente per aggiornare il
        proprio elenco di pacchetti)

      * Per installare il pacchetto pippo e tutte le sue dipendenze,
        si esegua:

        apt install pippo

      * Per rimuovere il pacchetto pippo dal sistema, si esegua:

        apt remove pippo

      * Per rimuovere il pacchetto pippo e i suoi file di
        configurazione dal sistema, si esegua:

        apt purge pippo
   
      * Per elencare tutti i pacchetti per i quali sono disponibili
        versioni più nuove, eseguire:

        apt list --upgradable

      * Per aggiornare tutti i pacchetti sul sistema (senza
        installare pacchetti aggiuntivi o rimuovere pacchetti), si
        esegua:

        apt upgrade

      * Per aggiornare tutti i pacchetti sul sistema e, se necessario
        per l'aggiornamento di un pacchetto, installare pacchetti
        aggiuntivi o rimuovere pacchetti, si esegua:

        apt full-upgrade

        (Il comando upgrade mantiene un pacchetto nella sua versione
        installata obsoleta se l'aggiornamento necessita
        dell'installazione di un pacchetto aggiuntivo per soddisfare
        una nuova dipendenza. Il comando full-upgrade è meno
        conservativo.)

    Si noti che si deve aver fatto il login come root per eseguire
    qualsiasi comando che modifichi i pacchetti.

    Si noti che apt-get ora installa in modo predefinito anche i
    pacchetti raccomandati ed è, per la sua robustezza, il programma
    consigliato per la gestione dei pacchetti dalla console, per
    eseguire installazioni di sistema e per aggiornamenti principali
    del sistema.

    La suite di strumenti apt include anche lo strumento apt-cache
    per interrogare l'elenco dei pacchetti. Lo si può usare per
    trovare i pacchetti che forniscono una funzionalità specifica,
    attraverso l'uso di interrogazioni con testo semplice o
    espressioni regolari e con interrogazioni sulle dipendenze nel
    sistema di gestione dei pacchetti. Alcuni dei modi comuni di
    usare apt-cache sono i seguenti.

      * Per trovare pacchetti la cui descrizione contiene parola:

        apt search parola

      * Per stampare le informazioni dettagliate su un pacchetto:

        apt show pacchetto
   
      * Per stampare i pacchetti da cui dipende un dato pacchetto:

        apt-cache depends pacchetto

      * Per stampare informazioni dettagliate sulle versioni
        disponibili di un pacchetto e le sue dipendenze inverse:

        apt-cache showpkg pacchetto

    Per maggiori informazioni, installare il pacchetto apt e leggere 
    apt(8), apt-get(8), sources.list(5) e installare il pacchetto
    apt-doc e leggere /usr/share/doc/apt-doc/guide.html/index.html.

8.1.3. aptitude

    aptitude è un gestore di pacchetti per sistemi Debian GNU/Linux
    che fornisce un frontend per l'infrastruttura di gestione dei
    pacchetti apt. aptitude è un'interfaccia testuale che usa la
    libreria curses. Le azioni possono essere effettuate da
    un'interfaccia visuale o dalla riga di comando.

    aptitude può essere usato per effettuare compiti di gestione dei
    pacchetti in modo veloce e semplice. Permette all'utente di
    visualizzare l'elenco dei pacchetti e di eseguire compiti di
    gestione dei pacchetti come installazioni, aggiornamenti e
    rimozioni.

    aptitude fornisce le funzionalità di apt-get, oltre a molte
    funzionalità aggiuntive:

      * aptitude offre un facile accesso a tutte le versioni di un
        pacchetto;

      * aptitude rende facile tenere traccia del software obsoleto
        elencandolo in "Pacchetti obsoleti e creati localmente";

      * aptitude include un sistema piuttosto potente per cercare
        particolari pacchetti e limitare i pacchetti visualizzati.
        Gli utenti che hanno familiarità con mutt impareranno presto
        ad usarlo, dato che la sintassi per le espressioni regolari è
        stata ispirata da quella di mutt.

      * aptitude può essere usato per installare le attività
        predefinite disponibili. Per maggiori informazioni si veda
        Sezione 8.1.5, «tasksel».

      * aptitude in modalità a schermo intero ha una funzionalità su
        incorporata e può essere eseguito da un utente normale.
        Richiama su (e chiederà la password di root, se esiste)
        quando sono veramente necessari i privilegi di
        amministrazione.

    Si può usare aptitude attraverso un'interfaccia visiva (si esegua
    semplicemente aptitude) o direttamente dalla riga di comando. La
    sintassi usata per la riga di comando è molto simile a quella
    usata con apt-get. Per esempio, per installare il pacchetto pippo
    , si può eseguire aptitude install pippo.

    Si noti che aptitude è il programma consigliato per la gestione
    quotidiana dei pacchetti dalla console.

    Per maggiori informazioni, si legga la pagina di manuale aptitude
    (8) e si installi il pacchetto aptitude-doc.

8.1.4. synaptic

    synaptic è un gestore di pacchetti grafico. Permette di
    installare, aggiornare e rimuovere pacchetti software in modo
    amichevole. Oltre alla maggior parte delle funzionalità offerte
    da aptitude, ha anche una funzionalità per modificare l'elenco
    dei repository usati e supporta la navigazione di tutta la
    documentazione disponibile relativa ad un pacchetto. Si veda il
    sito web di synaptic (https://www.nongnu.org/synaptic/) per
    maggiori informazioni.

8.1.5. tasksel

    Quando si desidera fare una specifica attività può essere
    difficile trovare l'insieme appropriato di pacchetti che
    soddisfano le proprie necessità. Gli sviluppatori Debian hanno
    definito delle attività (task): un'attività è una raccolta di
    diversi pacchetti Debian individuali tutti relativi ad una
    specifica attività. Le attività possono essere installate tramite
    il programma tasksel o con aptitude.

    L'installatore Debian tipicamente installa automaticamente le
    attività associate con un sistema standard ed un ambiente
    desktop. L'ambiente desktop specifico installato dipende dal
    supporto CD/DVD usato, solitamente è il desktop GNOME (attività
    gnome-desktop). Inoltre, a seconda delle selezioni dell'utente
    durante il processo di installazione, possono essere installate
    automaticamente delle attività. Per esempio, se si è selezionata
    una lingua diversa dall'inglese, anche le attività associate ad
    essa vengono automaticamente installate.

8.1.6. Altri strumenti per la gestione dei pacchetti

8.1.6.1. dpkg-deb

    Questo programma manipola i file archivio Debian (.deb). Quelli
    che seguono sono alcuni degli usi comuni.

      * Scoprire tutte le opzioni: dpkg-deb --help.

      * Determinare quali file sono contenuti in un file archivio
        Debian: dpkg-deb --contents pippo_VVV-RRR.deb

      * Estrarre i file contenuti in un archivio Debian dentro una
        directory specificata dall'utente: dpkg-deb --extract
        pippo_VVV-RRR.deb tmp estrae ognuno dei file in
        pippo_VVV-RRR.deb nella directory tmp/. Questo è comodo per
        esaminare il contenuto di un pacchetto in una directory
        localizzata, senza installare il pacchetto nel file system
        root.

      * Estrarre i file delle informazioni di controllo da un
        pacchetto: dpkg-deb --control pippo_VVV-RRR.deb tmp

    Si noti che ogni pacchetto che è stato semplicemente spacchettato
    usando dpkg-deb --extract non sarà installato correttamente, si
    dovrebbe invece usare dpkg --install.

    Maggiori informazioni sono fornite nella pagina di manuale 
    dpkg-deb(1).

8.2. Debian afferma di essere in grado di aggiornare un programma in
esecuzione; come viene fatto?

    Il kernel (file system) nei sistemi Debian GNU/Linux supporta la
    sostituzione dei file anche quando sono in uso.

    È fornito anche un programma chiamato start-stop-daemon che viene
    usato per avviare i demoni all'avvio o fermarli quando il
    runlevel cambia (per esempio, da multiutente a singolo utente o
    all'arresto). Lo stesso programma viene usato dagli script di
    installazione quando viene installato un nuovo pacchetto
    contenente un demone, per fermare i demoni in esecuzione e
    riavviarli se necessario.

8.3. Come si può sapere quali pacchetti sono già installati su un
sistema Debian?

    Per conoscere lo stato di tutti i pacchetti installati su di un
    sistema Debian, si esegua il comando

    dpkg --list

    Questo stampa un riassunto di una riga per ogni pacchetto, dando
    un simbolo di stato di due lettere (spiegato nell'intestazione),
    il nome del pacchetto, la versione installata e una breve
    descrizione.

    Per sapere lo stato dei pacchetti i cui nomi corrispondono a
    qualsiasi modello che inizia con «pippo» eseguire il comando:

    dpkg --list 'pippo*'

    Per ottenere un rapporto più prolisso per un particolare
    pacchetto si esegua il comando:

    dpkg --status nomepacchetto

8.4. Come mostrare i file di un pacchetto installato?

    Per elencare tutti i file forniti dal pacchetto pippo installato
    si esegua il comando

    dpkg --listfiles pippo

    Notare che i file creati dagli script di installazione non
    vengono mostrati.

8.5. Come posso scoprire quale pacchetto ha prodotto un particolare
file?

    Per identificare il pacchetto che ha prodotto il file chiamato
    pippo si esegua uno dei comandi:

      * dpkg --search pippo

        Questo cerca pippo nei pacchetti installati. (È (attualmente)
        equivalente a cercare nella directory /var/lib/dpkg/info/
        tutti i file aventi l'estensione .list e a sistemare l'output
        per stampare i nomi di tutti i pacchetti e le deviazioni che
        lo contengono.)

        Un'alternativa più veloce è lo strumento dlocate.

        dlocate -S pippo

      * zgrep pippo Contents-ARCH.gz

        Questo cerca i file contenenti la sottostringa pippo nel loro
        nome di percorso completo. I file Contents-ARCH.gz (dove ARCH
        rappresenta l'architettura desiderata) risiedono nelle
        directory principali dei pacchetti (main, non-free, contrib)
        sui siti degli archivi Debian (cioè in /debian/dists/
        bookworm). Un file Contents si riferisce solo ai pacchetti
        nell'albero delle sottodirectory dove esso risiede. Quindi,
        un utente potrebbe dover cercare in più file Contents per
        trovare il pacchetto contenente il file pippo.

        Questo metodo ha il vantaggio rispetto a dpkg --search di
        trovare i file nei pacchetti che non sono attualmente
        installati sul proprio sistema.

      * apt-file search pippo

        Se si installa il pacchetto apt-file, simile al precedente,
        esso cerca i file che contengono nel loro nome di percorso
        completo la sottostringa o l'espressione regolare pippo. Il
        vantaggio rispetto all'esempio precedente è che non c'è
        bisogno di recuperare i file Contents-ARCH.gz dato che ciò
        viene fatto automaticamente per tutti le fonti definite in /
        etc/apt/sources.list quando viene eseguito (come root)
        apt-file update.

8.6. Perchè «pippo-data» non viene rimosso quando viene disinstallato
«pippo»? Come ci si può assicurare che vengano eliminati i vecchi
pacchetti di librerie non utilizzati?

    Alcuni pacchetti sono suddivisi nel programma («pippo») e nei
    dati («pippo-data») (o in «pippo» e «pippo-doc»). Questo sistema
    vale in Debian per molti giochi, applicazioni multimediali e
    dizionari ed è stato introdotto dato che alcuni utenti possono
    voler accedere ai dati grezzi senza installare il programma o
    perché il programma può essere eseguito senza i dati rendendo
    così «pippo-data» opzionale.

    Situazioni simili si verificano quando si ha a che fare con le
    librerie: generalmente vengono installate dato che i pacchetti
    che contengono applicazioni dipendono da esse. Quando il
    pacchetto dell'applicazione viene completamente eliminato, il
    pacchetto di libreria può rimanere sul sitema. Oppure, quando il
    pacchetto dell'applicazione non dipende più da libdb4.2, ad
    esempio, ma da libdb4.3, il pacchetto libdb4.2 può rimanere
    quando il pacchetto dell'applicazione viene aggiornato.

    In questi casi, «pippo-data» non dipende da «pippo», perciò la
    maggior parte degli strumenti di gestione dei pacchetti non lo
    rimuove automaticamente quando viene rimosso il pacchetto
    «pippo». La stessa cosa si verifica per i pacchetti di libreria.
    Ciò è necessario per evitare dipendenze cicliche. Se però si usa 
    apt-get (vedere Sezione 8.1.2, «APT») o aptitude (vedere
    Sezione 8.1.3, «aptitude») come strumento di gestione dei
    pacchetti, essi tengono traccia dei pacchetti installati
    automaticamente e danno la possibilità di rimuoverli quando sul
    sistema non rimane alcun pacchetto che ne abbia bisogno.


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    ^[5] Notare che si sono port che rendono questo strumento
    disponibile con altri sistemi di gestione dei pacchetti, come il
    gestore di pacchetti di Red Hat, noto anche come rpm.

Capitolo 9. Mantenere il sistema Debian aggiornato

    Uno degli scopi di Debian è quello di fornire un coerente
    percorso di aggiornamento ed un sicuro processo di aggiornamento.
    Viene sempre fatto tutto il possibile per rendere semplice
    l'aggiornamento a nuovi rilasci. Nel caso ci siano note
    importanti da aggiungere al processo di aggiornamento, i
    pacchetti avvisano l'utente e spesso forniscono una soluzione ad
    un possibile problema.

    Si dovrebbero inoltre leggere le Note di rilascio (Release
    Notes), documento che descrive i dettagli degli specifici
    aggiornamenti. È disponibile sul sito web Debian all'indirizzo
    https://www.debian.org/releases/stable/releasenotes (https://
    www.debian.org/releases/stable/releasenotes) e viene anche
    fornito sui CD, DVD e dischi Blu-Ray Debian.

9.1. Come si può mantenere il proprio sistema Debian aggiornato?

    Si può semplicemente visitare un sito di archivio Debian, poi
    esplorare le directory fino a quando si trova il file desiderato,
    scaricarlo e finalmente installarlo usando dpkg. Si noti che dpkg
    installa i file aggiornati al volo, anche su un sistema in
    esecuzione. A volte, un pacchetto revisionato richiede
    l'installazione di una rinnovata versione di un altro pacchetto,
    in questo caso l'installazione fallisce fino a quando/a meno che
    l'altro pacchetto non venga installato.

    Molte persone trovano questo approccio troppo dispendioso in
    termini di tempo, dato che Debian si evolve molto rapidamente:
    tipicamente, sono caricati ogni settimana una dozzina o più di
    nuovi pacchetti. Questo numero aumenta appena prima di un nuovo
    rilascio principale. Per gestire questa valanga, molte persone
    preferiscono usare un metodo più automatico. Sono disponibili
    diversi pacchetti a questo scopo:

9.1.1. aptitude

    aptitude è il gestore di pacchetti raccomandato per i sistemi
    Debian GNU/Linux ed è descritto in Sezione 8.1.3, «aptitude».

    Prima di poter usare aptitude per effettuare un aggiornamento, è
    necessario modificare il file /etc/apt/sources.list per
    configurarlo. Se si desidera aggiornare all'ultima versione
    stabile di Debian, probabilmente si vorrà usare una fonte simile
    a quella seguente:

    http://deb.debian.org/debian stable main contrib

    The mirror https://deb.debian.org/ (https://deb.debian.org/) is
    backed by a content-delivery network and requests to it will be
    directed to the closest instance to you. If you have a faster
    Debian mirror close to you, you can replace deb.debian.org with
    that one. See the mirror list at https://www.debian.org/mirror/
    list (https://www.debian.org/mirror/list) for more information.

    Oppure si può usare il servizio di ridirezionamento
    httpredir.debian.org che mira a risolvere il problema della
    scelta di un mirror Debian. Usa la posizione geografica
    dell'utente e altre informazioni per scegliere il mirror migliore
    che può servire i file. Per sfruttarlo usare una fonte simile
    alla seguente:

    http://httpredir.debian.org/debian stable main contrib

    Ulteriori dettagli a questo proposito possono essere trovati
    nella pagina di manuale sources.list(5).

    Per aggiornare il proprio sistema dalla riga di comando, eseguire

    aptitude update

    seguito da

    aptitude full-upgrade

    Rispondere a tutte le domande eventualmente poste e il sistema
    sarà aggiornato.

    Notare che aptitude non è lo strumento raccomandato per
    aggiornare da un rilascio di Debian GNU/Linux ad un altro. Usare
    invece apt-get. Per gli aggiornamenti tra i rilasci si dovrebbero
    leggere le Note di rilascio (https://www.debian.org/releases/
    stable/releasenotes) . Tale documento descrive in dettaglio i
    passi raccomandati per aggiornare da rilasci precedenti, così
    come problemi conosciuti che devono essere presi in
    considerazione prima dell'aggiornamento.

    Per i dettagli, vedere la pagina di manuale aptitude(8) e il file
    /usr/share/aptitude/README.

9.1.2. apt-get e apt-cdrom

    Un'alternativa a aptitude è apt-get che è uno strumento a riga di
    comando basato su APT (descritto in precedenza in Sezione 8.1.2,
    «APT»).

    apt-get, lo strumento a riga di comando basato su APT per gestire
    i pacchetti, fornisce un modo semplice e sicuro per installare ed
    aggiornare pacchetti.

    Per usare apt-get, modificare il file /etc/apt/sources.list per
    configurarlo, proprio come per Sezione 9.1.1, «aptitude».

    Poi eseguire

    apt-get update

    seguito da

    apt-get dist-upgrade

    Rispondere a tutte le domande eventualmente poste e il sistema
    sarà aggiornato. Vedere anche la pagina di manuale apt-get(8),
    oltre a Sezione 8.1.2, «APT».

    Se si vogliono usare CD/DVD/BD per installare i pacchetti, si può
    usare apt-cdrom. Per dettagli, vedere nelle Note di rilascio
    (Release Notes) la sezione sull'aggiunta di fonti APT da supporti
    ottici.

    Notare che quando si ottengono e si installano i pacchetti, li si
    ha ancora nella gerarchia di directory in /var. Per evitare che
    la propria partizione strabordi, ricordarsi di eliminare i file
    in più usando apt-get clean e apt-get autoclean, oppure di
    spostarli in qualche altro posto (consiglio: si usi apt-move).

9.2. È necessario entrare in modalità singolo-utente per aggiornare
un pacchetto?

    No. I pacchetti possono essere aggiornati al volo, anche su
    sistemi in esecuzione. Debian ha un programma start-stop-daemon
    che viene invocato per fermare e poi riavviare i processi in
    esecuzione, se necessario, durante l'aggiornamento di un
    pacchetto.

9.3. È necessario tenere tutti questi file di archivio .deb sul
disco?

    No. Se i file sono stati scaricati nel proprio disco, allora
    possono essere rimossi dal sistema dopo l'installazione dei
    pacchetti; lo si può fare ad esempio eseguendo aptitude clean.

9.4. Come si può tenere un registro dei pacchetti che sono stati
aggiunti al sistema? Vorrei sapere quali aggiornamenti e rimozioni di
pacchetti sono stati fatti!

    Passare l'opzione --log a dpkg fa sì che dpkg registri i
    cambiamenti di stato, gli aggiornamenti e le azioni. Registra sia
    l'invocazione di dpkg (ad esempio

    2005-12-30 18:10:33 install hello 1.3.18 2.1.1-4

    ) sia il risultato (ad esempio

    2005-12-30 18:10:35 status installed hello 2.1.1-4

    ). Se si desidera tenere un registro di tutte le proprie
    invocazioni di dpkg (anche quelle fatte attraverso frontend come 
    aptitude), si può aggiungere

    log /var/log/dpkg.log

    al proprio /etc/dpkg/dpkg.cfg. Assicurarsi che il file di
    registro creato venga periodicamente ruotato. Se si usa logrotate
    , questo può essere fatto creando un file /etc/logrotate.d/dpkg
    contenente le seguenti righe

    /var/log/dpkg {
      missingok
      notifempty
    }

    Si possono trovare ulteriori dettagli sul registro di dpkg nella
    pagina di manuale dpkg(1).

    aptitude tiene un registro delle installazioni, rimozioni e degli
    aggiornamenti di pacchetti che intende effettuare in /var/log/
    aptitude. Notare che in questo file non sono registrati i 
    risultati di queste azioni.

    Un altro modo di registrare le proprie azioni è di eseguire la
    propria sessione all'interno del programma script(1).

9.5. È possibile aggiornare automaticamente il sistema?

    Sì. Si può usare cron-apt; questo strumento aggiorna il sistema
    ad intervalli regolari usando un compito cron. In modo
    predefinito aggiorna solamente l'elenco dei pacchetti e scarica i
    nuovi pacchetti, ma senza installarli.

    Nota bene: l'aggiornamento automatico di pacchetti NON è
    raccomandato nei sistemi testing o unstable dato che potrebbe
    portare a comportamenti inattesi e rimuovere pacchetti senza
    preavviso.

9.6. Se si hanno svariate macchine come è possibile scaricare gli
aggiornamenti una volta sola?

    Se si ha più di una macchina Debian nella propria rete, è utile
    usare apt-cacher per mantenere aggiornati tutti i propri sistemi
    Debian.

    apt-cacher riduce i requisiti in termini di banda per i mirror
    Debian, riducendo la frequenza degli aggiornamenti dei file
    Packages, Releases e Sources dal backend e scaricando ogni file
    una singola volta, indipendentemente dalle effettive richieste
    dal proxy. apt-cacher genera automaticamente un mirror HTTP
    Debian in base alle richieste che passano per il proxy.

    Naturalmente si possono ottenere gli stessi benefici se si sta
    già usando un proxy standard con cache e se tutti i propri
    sistemi sono configurati per farne uso.

Capitolo 10. Debian e il kernel

10.1. Si può installare e compilare un kernel senza alcun adattamento
specifico per Debian?

    Sì.

    C'è solo un problema comune: le librerie C di Debian sono
    compilate con il più recente rilascio stabile degli header del 
    kernel. Se si ha bisogno di compilare un programma con gli header
    del kernel più nuovi rispetto a quelli nel ramo stabile, allora
    si dovrebbe aggiornare il pacchetto contenente gli header
    (linux-libc-dev) oppure usare i nuovi header da un albero di
    directory non pacchettizzato del kernel più recente. Cioè, se i
    sorgenti del kernel sono in /usr/src/linux, si dovrebbe
    aggiungere -I/usr/src/linux/include/ alla propria riga di comando
    quando si compila.

10.2. Quali strumenti fornisce Debian per costruire kernel
personalizzati?

    Per gli utenti che desiderano (o devono) compilare un kernel
    personalizzato è raccomandato l'uso del target per pacchetti
    Debian incluso con le più recenti versioni del sistema di
    compilazione del kernel. Dopo aver configurato il kernel, basta
    eseguire il seguente comando:

    make deb-pkg

    Il nuovo pacchetto del kernel verrà creato nella directory un
    livello più in alto dell'albero dei sorgenti del kernel e può
    essere installato usando dpkg -i.

    Gli utenti devono scaricare separatamente il codice sorgente per
    il kernel più recente (o un kernel a propria scelta)
    dall'archivio del proprio sito Linux preferito, a meno che non
    sia disponibile un pacchetto linux-source-versione (dove versione
    rappresenta la versione del kernel).

10.3. Quali strumenti speciali fornisce Debian per lavorare con i
moduli?

    Un file di configurazione contenente i moduli da caricare
    manualmente all'avvio viene mantenuto in /etc/modules. Tuttavia
    raramente è necessario modificarlo.

    Altra configurazione per i moduli viene mantenuta nella directory
    /etc/modprobe.d/. Ulteriori informazioni sul formato di questi
    file possono essere trovate nella pagina di manuale modprobe.conf
    (5).

10.4. Si può disinstallare in sicurezza un vecchio pacchetto kernel
e, se sì, come?

    Sì. Lo script linux-image-NNN.prerm verifica se il kernel che si
    sta attualmente usando è lo stesso che si sta tentando di
    disinstallare. Quindi si possono rimuovere i pacchetti delle
    immagini del kernel non desiderate usando questo comando:

    dpkg --purge linux-image-NNN

    (ovviamente sostituire NNN con il proprio numero di versione e
    revisione).

10.5. Come si possono ottenere ulteriori informazioni sui pacchetti
Linux per Debian?

    Ulteriori informazioni sono contenute nel Debian Linux Kernel
    Handbook (https://kernel-team.pages.debian.net/kernel-handbook/)
    .

Capitolo 11. Personalizzare il proprio sistema Debian GNU/Linux

11.1. Come ci si può assicurare che tutti i programmi usino lo stesso
formato per la carta?

    Si installi il pacchetto libpaper1 che chiederà il formato carta
    predefinito per tutto il sistema. Questa impostazione sarà
    memorizzata nel file /etc/papersize.

    Gli utenti possono sovrascrivere l'impostazione del formato carta
    usando la variabile d'ambiente PAPERSIZE. Per i dettagli, vedere
    la pagina di manuale papersize(5).

11.2. Come si può fornire accesso alle periferiche hardware senza
compromettere la sicurezza?

    Molti file di device nella directory /dev appartengono a gruppi
    predefiniti. Per esempio, /dev/sr0 appartiene al gruppo cdrom.

    Se si vuole che un certo utente abbia accesso ad uno di questi
    device, aggiungere l'utente al gruppo a cui appartiene il device,
    usare cioè:

    adduser utente gruppo

    In questo modo non si dovranno cambiare i permessi dei file di
    device.

    Se lo si fa dall'interno di una shell utente o di un ambiente con
    interfaccia grafica si deve fare il logout e nuovamente il login
    per poter diventare un membro effettivo del gruppo specificato.
    Per controllare a quali gruppi si appartiene eseguire groups.

    Si noti che, a partire dall'introduzione di udev, se si cambiano
    i permessi di una periferica hardware questi potrebbero essere
    modificati all'avvio per alcuni device; se ciò accade alle
    periferiche hardware a cui si è interessati, sarà necessario
    modificare in modo appropriato le regole in /etc/udev.

11.3. Come caricare un tipo di carattere per la console all'avvio
nella maniera Debian?

    Il pacchetto kbd lo permette: modificare il file /etc/kbd/config.

11.4. Come si possono configurare le impostazioni predefinite per
l'applicazione di un programma X11?

    I programmi X di Debian installano i loro dati di risorsa
    dell'applicazione nella directory /etc/X11/app-defaults/. Se si
    vogliono personalizzare globalmente le applicazioni X, si mettano
    le proprie personalizzazioni in questi file. Sono marcati come
    file di configurazione, quindi il loro contenuto sarà preservato
    durante gli aggiornamenti.

11.5. Come si avvia un sistema Debian?

    Come tutti i simil-UNIX, Debian si avvia eseguendo il programma
    init. Come la maggior parte delle distribuzioni Linux, un sistema
    Debian predefinito usa systemd come implementazione di init. Sono
    anche supportati il tradizionale init in stile System-V e altri
    metodi. ^[6]

    Per controllare l'ordine in cui i servizi sono avviati i sistemi
    Unix tradizionali in stile System V usano i runlevel. Questi in
    systemd sono rimpiazzati da target. Per visualizzare il target
    predefinito al quale systemd porta il sistema, eseguire il
    comando

    systemctl get-default

    Durante l'avvio systemd fa partire i servizi o gli altri target
    elencati in file del target predefinito /lib/systemd/system/
    default.target. I file per questi servizi e target vengono
    installati e il servizio è abilitato durante l'installazione dei
    pacchetti Debian. Se si desidera specificatamente di non avviare
    un servizio all'avvio di sistema, invece di rimuovere il
    pacchetto corrispondente si può eseguire il comando

    systemctl disable servizio.service

    usando il nome del file di servizio installato in /lib/systemd/
    system (solitamente basato sul nome del pacchetto).

    Il file di servizio /lib/systemd/system/rc-local.service fornisce
    un modo semplice per eseguire dopo l'avvio script personalizzati
    nel file /etc/rc.local, in modo simile a ciò che viene offerto
    nei sistemi Debian che eseguono un init in stile System V.
    Attenzione: questo script fallisce se cerca di interagire con la
    console, ad esempio per chiedere una password utente o per
    cercare di pulire lo schermo.

    Si può controllare lo stato di ogni servizio con il comando

    service pacchetto status

    . Per avviare o fermare un servizio eseguire

    service pacchetto start

     e

    service pacchetto stop

    . Il comando service funziona con qualsiasi sistema init gestito
    su un sistema Debian, non solo con systemd. Se tuttavia si
    preferisce usare lo stesso comando su qualsiasi sistema Linux con
    systemd, per controllare lo stato eseguire

    systemctl status pacchetto.service

    per ottenere le stesse informazioni.

    Per ulteriori informazioni su systemd per Debian vedere https://
    wiki.debian.org/systemd (https://wiki.debian.org/systemd) .

11.6. Cosa ne è dell'init System V tradizionale in Debian?

    Debian gestisce l'avvio attraverso l'init tradizionale System V
    attraverso il pacchetto sysvinit-core. Il file di configurazione
    per l'init System V (che è /etc/inittab) specifica che il primo
    script da eseguire dovrebbe essere /etc/init.d/rcS. Questo script
    esegue tutti gli script in /etc/rcS.d/ facendo il fork di
    sottoprocessi per effettuare un'inizializzazione come verificare
    e montare i file system, caricare moduli, avviare i servizi di
    rete, impostare l'orologio ed effettuare altre inizializzazioni.

    Dopo aver completato il processo di avvio, init esegue tutti gli
    script di avvio dentro una directory specificata dal livello di
    esecuzione (runlevel) predefinito (questo runlevel è dato dalla
    voce id in /etc/inittab). Come la maggior parte degli Uni*
    compatibili con il System V, Linux ha 7 runlevel:

      * 0 (ferma il sistema),

      * 1 (modalità singolo-utente),
   
      * da 2 a 5 (varie modalità multi-utente) e

      * 6 (riavvia il sistema).

    I sistemi Debian vengono forniti con id=2, che indica che il
    runlevel predefinito sarà "2" quando si entra nello stato
    multiutente, e che verranno eseguiti gli script in /etc/rc2.d/.

    Debian usa l'ordine di avvio basato su dipendenze attraverso 
    insserv, usando le intestazioni LSB in ogni script in /etc/init.d
    /, oltre all'avvio concorrente parallelo attraverso l'utilizzo di
    startpar per velocizzare il processo di avvio.

    Gli script in ognuna delle directory /etc/rcN.d/ sono solo
    collegamenti simbolici agli script in /etc/init.d/. Comunque, i 
    nomi dei file in ognuna delle directory /etc/rcN.d/ sono
    selezionati per indicare il modo in cui gli script in /etc/init.d
    / vengono eseguiti. Specificatamente, prima di entrare in
    qualsiasi runlevel, sono eseguiti tutti gli script che iniziano
    con "K"; questi script uccidono i servizi. Poi vengono eseguiti
    tutti gli script che iniziano con "S"; questi script avviano i
    servizi. Il numero a due cifre che segue la 'K' o la 'S' indica
    l'ordine in cui lo script sarà eseguito. Gli script con un numero
    minore sono eseguiti prima.

    Questo approccio funziona perché tutti gli script in /etc/init.d/
    accettano un argomento che può essere "start", "stop", "reload",
    "restart" o "force-reload" e svolgeranno poi il compito indicato
    dall'argomento. Questi script possono essere usati anche dopo che
    un sistema è stato avviato, per controllare vari processi.

    Per esempio, con l'argomento "reload" il comando

    /etc/init.d/sendmail reload

    invia al demone sendmail il segnale di rileggere il suo file di
    configurazione.

    Notare che invoke-rc.d non dovrebbe essere usato per chiamare gli
    script /etc/init.d/, ma dovrebbe essere usato invece service.

11.7. Esistono ancora altri modi di avviare un sistema Debian?

    Se ci si trova bene con l'init System V, ma non piaciono i
    collegamenti /etc/rc?.d/* si può installare il pacchetto file-rc.
    Questo converte i collegamenti in un singolo file di
    configurazione /etc/runlevel.conf

    Se non piace né System V né systemd, si può provare openrc, runit
    o daemontools.

11.8. Come si comporta il sistema di manutenzione dei pacchetti nel
caso di pacchetti che contengono file di configurazione per altri
pacchetti?

    Alcuni utenti desiderano creare, per esempio, un nuovo server
    installando un gruppo di pacchetti Debian ed un pacchetto
    generato localmente che consiste di file di configurazione.
    Questa non è generalmente una buona idea, perché dpkg non saprà
    nulla di quei file di configurazione se sono in un pacchetto
    differente, e potrebbe scrivere configurazioni in conflitto
    quando uno dei paccheti del "gruppo" iniziale viene aggiornato.

    Piuttosto, si crei un pacchetto locale che modifichi i file di
    configurazione del "gruppo" di pacchetti Debian che interessano.
    Allora dpkg e il resto del sistema di gestione dei pacchetti
    vedono che i file sono stati modificati dall'"amministratore di
    sistema" locale e non cercheranno di sovrascriverli quando quei
    pacchetti verranno aggiornati.

11.9. Come sovrascrivere un file installato da un pacchetto in modo
che ne venga usata una versione differente?

    Si supponga che l'amministratore o un utente locale desideri
    usare un programma "login-local" piuttosto del programma "login"
    fornito dal pacchetto login di Debian.

    Non:

      * Sovrascrivere /bin/login con login-local.

    Il sistema di gestione dei pacchetti non saprà di questo
    cambiamento e semplicemente sovrascriverà il /bin/login
    personalizzato ogni volta che login (o qualsiasi altro pacchetto
    che fornisce /bin/login) verrà installato o aggiornato.

    Invece,

      * Eseguire:

        dpkg-divert --divert /bin/login.debian /bin/login

        in modo che tutte le future installazioni del pacchetto login
        di Debian scrivano invece il file /bin/login in /bin/
        login.debian.

      * Poi eseguire:

        cp login-local /bin/login

        per spostare il proprio programma al suo posto.

    Eseguire dpkg-divert --list per vedere quali deviazioni siano
    attualmente attive sul proprio sistema.

    I dettagli sono forniti nella pagina di manuale dpkg-divert(8).

11.10. Come si può far sì che un pacchetto generato localmente venga
incluso nella lista dei pacchetti disponibili che il sistema di
gestione dei pacchetti conosce?

    Eseguire il comando:

    dpkg-scanpackages BIN_DIR OVERRIDE_FILE [PREFISSOPERCORSO] > mio_Packages

    dove:

      * BIN-DIR è la directory dove sono contenuti i file di archivio
        Debian (che solitamente hanno estensione ".deb").

      * OVERRIDE_FILE è un file che viene modificato dai manutentori
        della distribuzione ed è solitamente situato, per i pacchetti
        Debian nella sezione "main", in indices/override.main.gz
        nell'archivio Debian. Può essere ignorato per pacchetti
        locali.

      * PREFISSOPERCORSO è una stringa opzionale che può essere posta
        prima del file mio_Packages prodotto.

    Una volta che si è creato il file mio_Packages, si informi il
    sistema di gestione dei pacchetti usando il comando:

    dpkg --merge-avail mio_Packages

    Se si sta usando APT, si può anche aggiungere il repository
    locale al proprio file sources.list(5).

11.11. Ad alcuni utenti piace mawk, ad altri gawk; ad alcuni piace
vim, ad altri elvis; ad alcuni piace trn, ad altri tin; come supporta
Debian le diversità?

    Ci sono diversi casi in cui due pacchetti forniscono due versioni
    differenti di un programma, che forniscono entrambe le stesse
    funzionalità fondamentali. Gli utenti possono preferire l'una
    rispetto all'altra per abitudine o perché l'interfaccia utente di
    un pacchetto è in qualche modo più piacevole di quella di un
    altro. Altri utenti sullo stesso sistema possono fare una scelta
    differente.

    Debian usa un sistema di pacchetti "virtuali" per permettere agli
    amministratori di sistema di scegliere (o lasciare che gli utenti
    scelgano) i propri strumenti preferiti quando ce ne sono due o
    più che forniscono la stessa funzionalità di base pur continuando
    ancora a soddisfare i requisiti in termini di dipendenze dei
    pacchetti senza specificare un particolare pacchetto.

    Per esempio, potrebbero esistere due differenti versioni di
    lettori di newsgroup su un sistema. Il pacchetto del server per
    newsgroup potrebbe "raccomandare" la presenza di un qualche
    lettore di newsgroup sul sistema, ma la scelta tra tin e trn è
    lasciata all'utente. Ciò è realizzato avendo entrambi i pacchetti
    tin e trn che forniscono il pacchetto virtuale news-reader. Quale
    programma venga chiamato è determinato da un collegamento che
    punta dal file con il nome del pacchetto virtuale /etc/
    alternatives/news-reader al file selezionato, per esempio /usr/
    bin/trn.

    Un solo collegamento è insufficiente per supportare pienamente
    l'uso di un programma alternativo; normalmente devono essere
    selezionate anche le pagine di manuale e possibilmente anche
    altri file di supporto. Lo script Perl update-alternatives
    fornisce un mezzo per garantire che tutti i file associati con
    uno specifico pacchetto siano selezionati come i predefiniti di
    sistema.

    Per esempio, per verificare quale eseguibile fornisce
    "x-window-manager", eseguire:

    update-alternatives --display x-window-manager

    Se lo si desidera cambiare, eseguire:

    update-alternatives --config x-window-manager

    e seguire le istruzioni sullo schermo (sostanzialmente premere il
    numero vicino alla voce che si preferisce).

    Se, per qualche ragione, un pacchetto non si registra da solo
    come un window manager (si segnali il bug se c'è un errore) o se
    si usa un window manager dalla directory /usr/local, le selezioni
    sullo schermo non conterranno la propria voce preferita. Si può
    aggiornare il collegamento attraverso opzioni da riga di comando,
    così:

    update-alternatives --install /usr/bin/x-window-manager \
      x-window-manager /usr/local/bin/wmaker-cvs 50

    Il primo argomento dell'opzione '--install' è il collegamento
    simbolico che punta a /etc/alternatives/NOME, dove NOME è il
    secondo argomento. Il terzo argomento è il programma al quale /
    etc/alternatives/NOME dovrebbe puntare e il quarto argomento è la
    priorità (maggiore è il valore maggiore è la probabilità che
    l'alternativa sia scelta automaticamente).

    Per rimuovere un'alternativa che si è aggiunta eseguire
    semplicemente:

    update-alternatives --remove x-window-manager /usr/local/bin/wmaker-cvs


---------------------------------------------------------------------

    ^[6] Nel 2014 Debian ha cambiato il proprio sistema init
    predefinito da Sytem V a systemd. Nell'aprile 2015 Debian 8
    "jessie" è stato il primo rilascio fornito con systemd come init
    predefinito. A questo proposito ci sono state quattro decisioni
    (https://www.debian.org/devel/tech-ctte#status) del Debian
    Technical Committee: Bug #727708 (https://lists.debian.org/
    20140211193904.GX24404@rzlab.ucr.edu) 2014-02-11: "Il comitato ha
    deciso che il sistema init predefinito per le architetture Linux
    in jessie deve essere systemd." Bug #746715 (https://
    lists.debian.org/20140801023630.GF12356@teltox.donarmstrong.com)
    2014-08-01: "Il comitato tecnico si aspetta che i manutentori
    continuino a supportare i sistemi init multipli disponibili" e
    che venga fatto il merge di contributi ragionevoli. Bug #746578
    (https://lists.debian.org/
    20141116001628.GO32192@teltox.donarmstrong.com) 2014-11-15: "Il
    comitato ha deciso che systemd-shim debba essere il primo
    nell'elenco delle dipendenze alternative di libpam-systemd invece
    di systemd-sysv." Questa decisione ha reso più facile continuare
    ad utilizzare un sistema Debian non systemd. Bug #762194 (https:/
    /lists.debian.org/
    21592.61064.527547.410074@chiark.greenend.org.uk) 2017-11-04:
    "Sul cambiamento automatico del sistema init durante
    l'aggiornamento"

Capitolo 12. Ottenere supporto per Debian GNU/Linux

12.1. Quale altra documentazione esiste su e per un sistema Debian?

      * Istruzioni per l'installazione per l'attuale rilascio: vedere
        https://www.debian.org/releases/stable/installmanual (https:/
        /www.debian.org/releases/stable/installmanual) .

      * LaDebian GNU/Linux Reference copre molti aspetti
        dell'amministrazione di sistema attraverso esempi di comandi
        di shell. Vengono forniti tutorial di base, suggerimenti ed
        altre informazioni per molti argomenti diversi che spaziano
        dall'amministrazione di sistema alla programmazione.

        La si può ottenere con il pacchetto debian-reference o
        all'indirizzo https://www.debian.org/doc/user-manuals#
        quick-reference (https://www.debian.org/doc/user-manuals#
        quick-reference) .

      * Il manuale "Debian Policy" documenta i requisiti delle linee
        guida della distribuzione, ovvero la struttura e il contenuto
        dell'archivio Debian, vari aspetti relativi alla
        progettazione del sistema operativo, ecc. Include anche i
        requisiti tecnici che ogni pacchetto deve soddisfare per
        essere incluso nella distribuzione e documenta gli aspetti
        tecnici di base dei pacchetti binari e sorgenti di Debian.

        Lo si può ottenere con il pacchetto debian-policy o su https:
        //www.debian.org/doc/devel-manuals#policy (https://
        www.debian.org/doc/devel-manuals#policy) .

      * La documentazione sviluppata dal progetto Debian
        Documentation Project. È disponibile su https://
        www.debian.org/doc (https://www.debian.org/doc) e include
        guide utente, guide per gli amministratori e guide di
        sicurezza relative al sistema operativo Debian GNU/Linux.

      * La documentazione sui pacchetti Debian installati: la maggior
        parte dei pacchetti ha dei file che vengono estratti in /usr/
        doc/PACCHETTO.

      * La documentazione sul progetto Linux. Il pacchetto Debian
        doc-linux installa tutte le più recenti versioni degli HOWTO
        e mini-HOWTO del Linux Documentation Project (http://
        www.tldp.org/) .

      * Le pagine "man" in stile Unix. La maggior parte dei comandi
        ha le pagine di manuale scritte nello stile dei file "man"
        originali di Unix. Per esempio, per vedere la pagina di
        manuale del comando "ls", eseguire man ls. Eseguire man man
        per maggiori informazioni su come trovare e visualizzare le
        pagine di manuale.

        I nuovi utenti Debian dovrebbero notare che le pagine "man"
        di molti comandi generici di sistema non sono disponibili
        finché non si installano i seguenti pacchetti:

          + man-db, che contiene il programma man stesso ed altri
            programmi per manipolare le pagine di manuale.

          + manpages, che contiene le pagine di manuale di sistema.
            (Si veda Sezione 5.9, «Come supporta Debian le lingue
            diverse dall'inglese?».)

      * Le pagine "info" in stile GNU. La documentazione utente per
        molti comandi, in particolare per gli strumenti GNU, non è
        disponibile in forma di pagine di manuale, ma in file "info"
        che possono essere letti dallo strumento GNU info, eseguendo
        M-x info all'interno di GNU Emacs o con qualche altro
        visualizzatore di pagine Info.

        Il principale vantaggio rispetto alle originali pagine di
        manuale è che viene usato un sistema ad ipertesto. Comunque, 
        non richiede il WWW; info può essere eseguito da una semplice
        console testuale. È stato progettato da Richard Stallman ed
        ha preceduto il WWW.

    Note that you may access a lot of documentation on your system by
    using a WWW browser, through dwww, dhelp or doccentral commands,
    found in respective packages, or by using yelp.

12.2. Ci sono risorse on-line dove discutere su Debian?

    Sì. Infatti, il metodo principale con cui Debian fornisce
    supporto ai propri utenti è via posta elettronica. Verranno qui
    forniti alcuni dettagli e nominate alcune altre utili fonti di
    informazioni. Ulteriori risorse sono elencate nella pagina web
    Debian sul supporto (https://www.debian.org/support) .

12.2.1. Mailing-list

    Ci sono molte mailing-list relative a Debian (https://
    www.debian.org/MailingLists/) .

    Su di un sistema con il pacchetto doc-debian installato c'è un
    elenco completo delle mailing-list in /usr/share/doc/debian/
    mailing-lists.txt.

    Le mailing-list Debian sono denominate seguendo il modello
    debian-argomento-lista. Esempi sono debian-announce, debian-user,
    debian-news. Per iscriversi a una qualsiasi delle liste debian-
    argomento-lista, inviare un messaggio di posta a debian-
    argomento-lista-request@lists.debian.org con la parola
    "subscribe" nell'intestazione Subject:. Ci si assicuri di aver
    aggiunto -request all'indirizzo di posta elettronica quando si
    utilizza questo metodo per iscriversi o disiscriversi. In caso
    contrario il messaggio di posta va alla lista stessa, il che
    potrebbe essere imbarazzante o fastidioso, a seconda del punto di
    vista.

    Ci si può iscrivere alle mailing-list utilizzando il modulo WWW
    (https://www.debian.org/MailingLists/subscribe) . Ci si può anche
    disiscrivere utilizzando un modulo WWW (https://www.debian.org/
    MailingLists/unsubscribe) .

    L'indirizzo di posta elettronica dell'amministratore delle
    mailing-list è <listmaster@lists.debian.org>, nel caso si abbia
    qualsiasi problema.

    Le mailing-list sono luoghi di discussione pubblici. Tutti i
    messaggi inviati alle liste vengono anche copiati nell'archivio
    pubblico dove tutti (compreso chi non è iscritto) possono
    sfogliarli o fare ricerche. Assicurarsi di non inviare mai alle
    liste materiale confidenziale o per il quale non si hanno i
    diritti. Sono incluse cose come gli indirizzi di posta
    elettronica; è degno di attenzione particolare il fatto che le
    fonti di spam sono note per abusare degli indirizzi di posta
    elettronica inviati alle mailing-list Debian. Si veda la politica
    sulla privacy delle mailing-list (https://www.debian.org/
    MailingLists/#disclaimer) per maggiori informazioni.

    Archives of the Debian mailing lists are available via WWW at
    https://lists.debian.org/ (https://lists.debian.org/) which can
    be searched at Debian Mailing Lists Archives search (https://
    lists.debian.org/search.html) .

12.2.1.1. Qual è il codice di condotta per le mailing-list?

    Quando si usano le mailing-list Debian, seguire queste regole:

      * Non inviare spam. Si veda la Politica Debian per la
        pubblicità sulle mailing-list (https://www.debian.org/
        MailingLists/#ads) .

      * Evitare i flame; non è educato. Le persone che sviluppano
        Debian sono tutti volontari, che donano il proprio tempo,
        energia e denaro nel tentativo di portare avanti il progetto
        Debian insieme.

      * Non usare un linguaggio volgare; inoltre alcune persone
        ricevono le liste tramite pacchetti radio, dove imprecare è
        illegale.

      * Assicurarsi di utilizzare la lista corretta. Mai inviare la
        propria richiesta di (dis)iscrizione alla mailing-list
        stessa.^[7]

      * Vedere la sezione Sezione 12.5, «Come si segnala un bug in
        Debian?» per indicazioni sulla segnalazione di bug.

12.2.2. Forum web

    Debian User Forums (http://forums.debian.net/) fornisce forum web
    in cui si possono porre domande su Debian e ottenere risposte da
    altri utenti. (Non fanno ufficialmente parte del progetto
    Debian.)

12.2.3. Wiki

    Le soluzioni a problemi comuni, HOWTO, guide, suggerimenti e
    altra documentazione possono essere trovati nel Wiki Debian
    (https://wiki.debian.org/) in costante evoluzione.

12.2.4. Manutentori

    Gli utenti possono rivolgere domande ai manutentori dei singoli
    pacchetti usando la posta elettronica. Per raggiungere un
    manutentore di un pacchetto chiamato xyz, si invii un messaggio a
    xyz@packages.debian.org.

12.2.5. Gruppi di discussione (newsgroup) Usenet

    Gli utenti dovrebbero rivolgere le domande non specifiche per
    Debian in uno dei gruppi USENET Linux, che si chiamano
    comp.os.linux.* o linux.* [NdT: in italiano esistono i gruppi
    it.comp.os.linux.*]. Ci sono diversi elenchi di gruppi di
    discussione Usenet Linux ed altre risorse correlate sul WWW, ad
    esempio sui siti Linux Online (https://www.linux.org/docs/
    usenet.html) e LinuxJournal (http://www.linuxjournal.com/
    helpdesk.php) .

12.3. Esiste un modo rapido per cercare informazioni su Debian GNU/
Linux?

    Ci sono svariati motori di ricerca che forniscono documentazione
    relativa a Debian:

      * sito WWW di ricerca Debian (https://search.debian.org/) .

      * Debian Mailing Lists Archives search (https://
        lists.debian.org/search.html) .

        For example, to find out what experiences people have had
        with finding drivers for NVIDIA graphic cards under Debian,
        try searching the phrase NVIDIA Debian driver. This will show
        you all the posts that contain these strings, i.e. those
        where people discussed these topics.

      * Tutti i comuni motori di ricerca del web, come DuckDuckGo
        (https://duckduckgo.com/) o Google (https://www.google.com/)
        , purché si usino i termini di ricerca corretti.

        Per esempio, cercare la stringa «evince» fornisce una
        spiegazione più dettagliata di questo pacchetto rispetto alla
        breve descrizione nel suo file di controllo.

12.4. Ci sono registri dei bug conosciuti?

    Le segnalazioni dei problemi irrisolti (e su quelli chiusi) sono
    disponibili pubblicamente: Debian ha promesso di fare così
    dichiarando nel Contratto Sociale Debian (https://www.debian.org/
    social_contract) "Noi non nasconderemo i problemi".

    La distribuzione Debian GNU/Linux ha un sistema di tracciamento
    dei bug (BTS, bug tracking system) che registra i dettagli dei
    bug riportati da utenti e sviluppatori. Ad ogni bug viene
    assegnato un numero e viene archiviato. Una volta che è stato
    risolto, viene segnato come tale.

    Copie di queste informazioni sono disponibili su https://
    www.debian.org/Bugs/ (https://www.debian.org/Bugs/) .

    Un server di posta fornisce accesso al database del sistema di
    tracciamento dei bug via posta elettronica. Per ottenere le
    istruzioni si invii un messaggio a request@bugs.debian.org con
    "help" nel corpo del messaggio.

12.5. Come si segnala un bug in Debian?

    Se si è trovato un bug in Debian si leggano le istruzioni per la
    segnalazione di un bug. Queste istruzioni possono essere ottenute
    in uno di vari modi.

      * Dal WWW. Una copia delle istruzioni è mostrata in https://
        www.debian.org/Bugs/Reporting (https://www.debian.org/Bugs/
        Reporting) .
   
      * Su qualsiasi sistema Debian con installato il pacchetto
        doc-debian. Le istruzioni sono nel file /usr/share/doc/debian
        /bug-reporting.txt.

    Si può usare il pacchetto reportbug che guida l'utente attraverso
    il processo di segnalazione ed invia il messaggio all'indirizzo
    corretto, aggiungendo automaticamente alcuni dettagli aggiuntivi
    sul sistema. Mostra anche un elenco di bug già segnalati per il
    pacchetto interessato dalla segnalazione in corso, in modo che,
    nel caso che il bug sia già stato segnalato in precedenza, si
    possono aggiungere ulteriori informazioni alla segnalazione
    esistente.

    Ci si aspetti di ricevere un messaggio automatico di conferma
    della propria segnalazione. A questa verrà anche assegnato un
    numero di tracciamento bug, verrà immessa nel registro dei bug ed
    inoltrata alla mailing-list debian-bugs-dist.


---------------------------------------------------------------------

    ^[7] Per quello usare l'indirizzo debian-argomento-lista
    -REQUEST@lists.debian.org .

Capitolo 13. Contribuire al Progetto Debian

    Donazioni (https://www.debian.org/donations) di tempo (sviluppare
    nuovi pacchetti, mantenere pacchetti esistenti o fornire supporto
    agli utenti), risorse (fare da mirror agli archivi dei pacchetti
    e WWW) e denaro (pagare per nuove piattaforme di test come pure
    hardware per gli archivi) possono aiutare il progetto. Vedere
    anche Come posso aiutare Debian? (https://www.debian.org/intro/
    help) .

13.1. Come si può diventare un membro o uno sviluppatore Debian?

    Lo sviluppo di Debian è aperto a tutti e i nuovi utenti con le
    giuste capacità o con la volontà di imparare sono necessari per
    mantenere pacchetti già esistenti resi «orfani» dai loro
    precedenti manutentori, per sviluppare nuovi pacchetti, per
    scrivere documentazione, per tradurre, per aiutare con il sito
    web Debian, per fornire supporto agli utenti, ecc.

    Volunteers can participate in the project as Debian contributor,
    Debian maintainer, or as a Debian developer (with or without
    uploading privileges):

      * Debian contributors participate in many tasks, such as:
        writing documentation, maintaining the website, translating,
        supporting users, reviewing bug reprots, or participating in
        different teams. It is an unofficial role and it is usually
        the starting point for many people.

      * Debian maintainers maintain one or more specific packages and
        can upload these packages directly to the archive without
        requiring another Debian developer (or maintainer) to sponsor
        them.

      * Debian developers is the full membership role in Debian. A
        developer can participate in Debian elections, can log into
        most of the systems Debian manages, and can upload any
        package to the archive. This role is provided after a strict
        and thorough process.

    The website provides more information on how to join the project
    (https://www.debian.org/devel/join/) . The description of
    becoming a Debian maintainer can be found at the New Member's
    Corner (https://www.debian.org/devel/join/newmaint) at the Debian
    web site.

    Debian uses Salsa (salsa.debian.org (https://salsa.debian.org/)
    ), a GitLab instance, for collaborative development where anyone
    can sign up and send Merge Requests.

13.2. Come si possono fornire risorse al progetto Debian?

    Dato che il progetto mira a creare un corpo esaustivo di software
    accessibile rapidamente e facilmente da tutto il mondo, c'è
    necessità di mirror. È desiderabile, ma non assolutamente
    necessario, fare il mirror di tutto l'archivio. Si visiti la
    pagina Dimensione del mirror Debian (https://www.debian.org/
    mirror/size) per informazioni sui requisiti di spazio su disco.

    La maggior parte del lavoro di mirror è realizzata interamente in
    modo automatico da degli script senza alcuna interazione.
    Comunque, accadono occasionali errori o modifiche di sistema che
    richiedono l'intervento umano.

    Se si possiedono una connessione ad Internet ad alta velocità, i
    mezzi per fare il mirror di tutta o di parte della distribuzione
    e si è disposti a dedicare tempo (o a trovare qualcuno) per poter
    fornire una regolare manutenzione al sistema, allora contattare <
    debian-admin@lists.debian.org>.

13.3. Come si può contribuire finanziariamente al progetto Debian?

    Le donazioni degli sponsor permettono a Debian, tra le altre
    cose, di avere macchine, oltre ad altro hardware, organizzare
    conferenze e sprint di sviluppo. Per maggiori informazioni
    visitare Debian Donations (https://www.debian.org/donations) . La
    pagina elenca anche i diversi metodi che possono essere usati per
    donare.

    Si possono fare donazioni individuali a organizzazioni che che
    sono vitali per lo sviluppo del progetto Debian. L'organizzazione
    principale è Software in the Public Interest, negli Stati Uniti,
    ma ce ne sono altre.

13.3.1. Software in the Public Interest

    Software in the Public Interest (SPI) è un'organizzazione IRS 501
    (c)(3) senza fini di lucro con base negli Stati Uniti. Lo scopo
    dell'organizzazione è quello di sviluppare e distribuire software
    libero.

    Incoraggia i programmatori ad usare la licenza GNU General Public
    License o altre licenze che permettano la ridistribuzione e l'uso
    liberi del software e gli sviluppatori hardware a distribuire
    documentazione che permetta la scrittura di driver di dispositivo
    per il loro prodotto.

    SPI agisce come sponsor fiscale per molti progetti liberi e open
    source. Il progetto Debian è un progetto associato sin dalla
    creazione dell'organizzazione.

    SPI può essere raggiunta su: https://www.spi-inc.org/ (https://
    www.spi-inc.org/) .

13.3.2. Altre organizzazioni

    Ci sono diverse organizzazioni create in diverse nazioni che
    curano beni per conto di Debian. La pagina sulle donazioni
    (https://www.debian.org/donations) elenca le organizzazioni
    fidate a cui le singole persone possono fare donazioni. Al
    momento della stesura di questo documento ce ne sono due: la
    Debian France Association (https://france.debian.net/) (in
    Francia) e debian.ch (https://debian.ch/) (Svizzera e Principato
    del Liechtenstein). Ulteriori organizzazioni affiliate in altre
    nazioni sono elencate nella pagina Organizzazioni (https://
    wiki.debian.org/Teams/Auditor/Organizations) del Debian Wiki.

Capitolo 14. Ridistribuire Debian GNU/Linux in un prodotto
commerciale

14.1. Si possono creare e vendere CD Debian?

    Certamente. Non è necessario il permesso per distribuire qualcosa
    che abbiamo rilasciato, quindi si può masterizzare il proprio CD
    appena finisce il beta-test. Non si deve pagare niente. Ovvio che
    tutti i produttori di CD devono rispettare le licenze dei
    programmi in Debian. Per esempio, molti dei programmi sono sotto
    licenza GPL, che richiede che si redistribuisca il loro codice
    sorgente.

    Inoltre, viene pubblicato un elenco dei produttori di CD che
    donano denaro, software e tempo al progetto Debian, e gli utenti
    sono incoraggiati a comperare dai produttori che donano, quindi
    fare donazioni è una buona pubblicità.

14.2. Si può impacchettare Debian con software non libero?

    Sì. Sebbene tutti i componenti principali di Debian siano
    software libero, è fornita una directory non-free per programmi
    che non sono liberamente redistribuibili.

    I produttori di CD potrebbero essere in grado di distribuire i
    programmi che sono stati collocati in quella directory, a seconda
    dei termini delle licenze o dei loro accordi privati con gli
    autori di quei pacchetti software. I produttori di CD possono
    inoltre distribuire il software non-libero che ricevono da altre
    fonti sullo stesso CD. Non è niente di nuovo: software libero e
    commerciale sono ora distribuiti sullo stesso CD da molti
    produttori. Ovvio che incoraggiamo sempre gli autori del software
    a rilasciare i programmi che scrivono come software libero.

14.3. Sto creando una speciale distribuzione Linux per un "mercato
verticale". Posso usare Debian GNU/Linux come nucleo di un sistema
Linux e aggiungere le mie applicazioni su di esso?

    Sì. Distribuzioni derivate da Debian vengono attualmente create
    sia in stretta collaborazione con il progetto Debian stesso, sia
    da terze parti. Si può usare l'infrastruttura Debian Pure Blends
    (https://www.debian.org/blends/) per lavorare insieme a Debian;
    DebianEdu/Skolelinux (https://wiki.debian.org/DebianEdu/) è un
    progetto di questo tipo.

    Ci sono diverse altre distribuzioni derivate da Debian già sul
    mercato, come grml, LMDE (Linux Mint Debian Edition, Knoppix e
    Ubuntu, che sono indirizzate ad un differente tipo di pubblico
    rispetto all'originale Debian GNU/Linux, ma usano la maggior
    parte dei nostri componenti nei loro prodotti.

    Debian fornisce inoltre un meccanismo che permette agli
    sviluppatori e agli amministratori di sistema di installare
    versioni locali di file specifici in modo che non vengano
    sovrascritti quando altri pacchetti vengono aggiornati. Questo è
    discusso meglio nella domanda su Sezione 11.9, «Come
    sovrascrivere un file installato da un pacchetto in modo che ne
    venga usata una versione differente?».

14.4. È possibile mettere un proprio programma commerciale in un
"pacchetto" Debian cosicché si possa installare senza fatica su ogni
sistema Debian?

    Certamente. Lo strumento per i pacchetti è software libero; i
    pacchetti possono essere o meno software libero, li può
    installare tutti.

Capitolo 15. Cambiamenti attesi nel prossimo rilascio principale di
Debian

    Con ogni nuovo rilascio il progetto Debian cerca di concentrarsi
    su un insieme di argomenti. Questi sono noti come "Obiettivi di
    rilascio" e sono tutti descritti in https://wiki.debian.org/
    ReleaseGoals/ (https://wiki.debian.org/ReleaseGoals/) . Notare
    che le sezioni seguenti potrebbero non essere completamente
    aggiornate; fare riferimento al Wiki per maggiori informazioni e
    per lo stato aggiornato di questi obiettivi.

15.1. Rafforzare il sistema

    È un obiettivo del progetto Debian assicurare che qualsiasi
    sistema installato sia rafforzato e sicuro contro gli attacchi.
    Ci sono diversi modi per ottenerlo che includono:

      * Migliorare la sicurezza dei programmi compilandoli con
        Security Hardening Build Flags (https://wiki.debian.org/
        ReleaseGoals/SecurityHardeningBuildFlags) (opzioni di
        compilazione di rafforzamento della sicurezza) allo scopo di
        abilitare varie protezioni contro problemi di sicurezza noti.
   
      * Migliorare la configurazione predefinita di sistema per
        renderlo meno vulnerabile ad attacchi (sia in locale sia da
        remoto).

      * Abilitare funzionalità di sicurezza fornite da versioni nuove
        del kernel.

    Tutto ciò viene fatto costantemente. Per la prima voce viene
    usato un insieme di opzioni di compilazione per il rafforzamento
    della sicurezza che cerca di prevenire attacchi noti, come «stack
    smashing», posizioni prevedibili di valori in memoria, ecc.
    L'obiettivo è di coprire almeno tutti i pacchetti che fanno parte
    dell'installazione base, oltre ai pacchetti che è stato
    necessario aggiornare attraverso un Avvertimento di sicurezza a
    partire dal 2006. Al momento della stesura di questo documento,
    circa 400 pacchetti sono stati modificati da quando è stato
    iniziato questo sforzo. Tutti i problemi sono tracciati nel BTS
    (https://bugs.debian.org/cgi-bin/pkgreport.cgi?tag=
    goal-hardening;users=hardening-discuss@lists.alioth.debian.org) .

15.2. Supporto esteso per gli utenti non-inglesi

    Debian ha già un ottimo supporto per utenti non-inglesi, si veda
    Sezione 5.9, «Come supporta Debian le lingue diverse
    dall'inglese?».

    Ci si augura di trovare persone che forniscano supporto per
    ancora più lingue e che traducano programmi e documenti. Molti
    programmi e documenti specifici di Debian supportano già
    l'internazionalizzazione, così abbiamo bisogno di traduttori dei
    cataloghi dei messaggi. Tuttavia rimangono ancora programmi che
    devono essere correttamente internazionalizzati.

    Il GNU Translation Project ftp://ftp.gnu.org/pub/gnu/ABOUT-NLS
    (ftp://ftp.gnu.org/pub/gnu/ABOUT-NLS) lavora
    sull'internazionalizzazione dei programmi GNU e diversi progetti,
    come gli ambienti desktop GNOME e KDE, hanno dei propri gruppi di
    traduzione. L'obiettivo di Debian non è quello di sostituire o
    ripetere il lavoro fatto da questi progetti; in verità Debian
    trae beneficio dal lavoro fatto dai traduttori in questi
    progetti. Tuttavia ci sono ancora molti programmi che non
    rientrano nell'ambito di questi progetti e che sono tradotti
    all'interno di Debian.

    I precedenti rilasci di Debian si sono concentrati su aspetti
    come:

      * Supporto i18n in tutti i pacchetti che usano debconf: i
        pacchetti che usano la gestione Debian della configurazione
        devono permettere la traduzione di tutti i messaggi
        presentati all'utente durante la configurazione del
        pacchetto.

      * Supporto i18n per le descrizioni dei pacchetti: aggiornare le
        interfacce alla gestione dei pacchetti in modo che usino le
        descrizioni tradotte dei pacchetti.

      * debian/changelog e debian/control UTF-8. In questo modo è
        possibile, per esempio, stampare correttamente nei changelog
        i nomi delle persone provenienti dai paesi asiatici.

      * Supporto i18n nell'installatore Debian incluso il pieno
        supporto per alcune lingue che richiedono l'uso
        dell'interfaccia grafica.

15.3. Miglioramenti nell'installatore Debian

    È stato fatto molto lavoro sull'installatore Debian che ha
    portato a grandi miglioramenti. Ne citeremo qui solo due.

    Avvio dell'installatore da Microsoft Windows: è ora possibile
    avviare l'installatore direttamente da Microsoft Windows senza
    bisogno di modificare le impostazioni del BIOS. All'inserimento
    di un CD-ROM, DVD-ROM o pennina USB, un programma eseguito
    automaticamente verrà avviato, offrendo una procedura passo-passo
    per avviare l'installatore Debian.

15.4. Più architetture

    Un sistema Debian completo su altre architetture. Notare che
    benché alcune architetture vengano dismesse per un dato rilascio,
    ci potrebbe comunque essere un modo per installarle e aggiornarle
    usando la più recente sid.

15.5. Più kernel

    In aggiunta a Debian GNU/Hurd, Debian sta facendo il port anche
    per i kernel BSD, in particolare per FreeBSD (https://
    www.debian.org/ports/kfreebsd-gnu/) . Questo port gira sia su
    macchine AMD64 ("kfreebsd-amd64") sia su Intel tradizionali
    ("kfreebsd-i386").

Capitolo 16. Informazioni generali su questa FAQ

16.1. Autori

    La prima edizione di questa FAQ è stata fatta ed era mantenuta da
    J.H.M. Dassen (Ray) e Chuck Stickelman. Gli autori della Debian
    GNU/Linux FAQ riscritta sono Susan G. Kleinmann e Sven Rudolph.
    Dopo di loro, la FAQ è stata mantenuta da Santiago Vila e, in
    seguito, da Josip Rodin. L'attuale manutentore è Javier
    Fernandez-Sanguino.

    Parti delle informazioni provengono da:

      * L'annuncio del rilascio Debian-1.1, di Bruce Perens (https://
        perens.com/) ;

      * le Linux FAQ di Ian Jackson (https://
        www.chiark.greenend.org.uk/~ijackson/) ;

      * gli archivi delle mailing-list Debian (https://
        lists.debian.org/) ;

      * il manuale per programmatori di dpkg e il manuale Debian
        Policy (si veda Sezione 12.1, «Quale altra documentazione
        esiste su e per un sistema Debian?»);

      * molti sviluppatori, volontari e beta tester e

      * la memoria traballante dei suoi autori :-)

      * e inoltre la Choosing a Debian distribution FAQ (http://
        KamarajuKusumanchi.github.io/choosing_debian_distribution/
        choosing_debian_distribution.html) , che Kamaraju Kusumanchi
        ha gentilmente rilasciato sotto GPL in modo che potesse
        essere inclusa come un nuovo capitolo (si veda Capitolo 3, 
        Scegliere una distribuzione Debian).

    Gli autori desiderano ringraziare tutti coloro che hanno aiutato
    a rendere possibile questo documento.

    Non esistono garanzie. Tutti i marchi registrati appartengono ai
    rispettivi proprietari.

16.2. Feedback

    Commenti ed aggiunte a questo documento sono sempre i benvenuti.
    Mandare un messaggio di posta elettronica a <
    doc-debian@packages.debian.org> o inviare una segnalazione di bug
    di tipo wishlist sul pacchetto debian-faq (https://
    bugs.debian.org/debian-faq) .

16.3. Reperibilità

    La versione più recente di questo documento può essere letta
    sulle pagine WWW di Debian all'indirizzo https://www.debian.org/
    doc/FAQ/ (https://www.debian.org/doc/FAQ/) .

    È anche disponibile per essere scaricata nei formati testo puro,
    HTML e PDF all'indirizzo https://www.debian.org/doc/user-manuals#
    faq (https://www.debian.org/doc/user-manuals#faq) . Inoltre, ci
    sono lì anche diverse traduzioni.

    Questo documento è disponibile nel pacchetto debian-faq.
    Traduzioni sono disponibili in debian-faq-de, debian-faq-fr e
    altri pacchetti.

    The original XML files used to create this document are also
    available in debian-faq's source package, or on Salsa
    (salsa.debian.org), Debian's GitLab instance for collaborative
    development, at: https://salsa.debian.org/ddp-team/
    debian-faq.git. You can browse the repository at https://
    salsa.debian.org/ddp-team/debian-faq (https://salsa.debian.org/
    ddp-team/debian-faq) .

16.4. Formato del documento

    Questo documento è stato scritto usando il DTD DocBook XML.
    Questo sistema permette di creare file in una varietà di formati
    da un unico sorgente, per esempio questo documento può essere
    visto come HTML, testo semplice, TeX DVI, PostScript, PDF e GNU
    info.